Domani niente spesa contro il caroeuro
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fonte:
- la Repubblica
Domani niente spesa contro il caroeuro
Ed eccoci allo sciopero del consumatore. Una giornata senza acquisti. Domani niente spesa, niente shopping. E` la proposta che arriva da un gruppo di associazioni di consumatori per contestare i rincari da euro e gli odiati «arrotondamenti» per eccesso che tutti negano, ma che, secondo i dati di alcune associazioni in molti nel commercio e nei servizi, di fatto praticano. Il passaggio dalla vecchia alla nuova moneta avrebbe portato secondo l`Adoc (Associazione per la difesa e per l`orientamento dei consumatori) utenti e clienti a spendere mediamente 600 euro in piĂą all`anno per famiglia: «Il canone della Telecom a luglio è aumentato di 0,94 centesimi al mese, la luce di 0,003 centesimi per chilowattora, il gas di 0,007 euro per metrocubo spiega l`Adoc riferendosi a una rilevazione nazionale . E poi l`abbigliamento registra incrementi del 25%, il caffè del 10%, la carne di vitella del 15%, bus e metro del 29%, le lotterie del 16%…» e via con un lungo elenco di merci.
Lo sciopero dei consumi, iniziativa indetta a livello nazionale, è promossa in Toscana oltre che dall`Adoc anche dal Codacons, Adusbef e dalla Federconsumatori quest`ultima distribuirà in alcune città volantini davanti ai supermercati.
«Ogni giorno i consumatori segnalano aumenti ingiustificati dei prezzi dice Romeo Romei di Federconsumatori La sensazione che l`aumento del costo della vita sia “galoppante“ è diffusa, anche se smentita dall`Istat. Troppi prezzi si sono attestati sul prezzo “tondo“ come la bottiglietta da mezzo litro di acqua a un euro che è veramente troppo». Così i consumatori si organizzano come possono e varano questa giornata di “astinenza dagli acquisti“.
«Nei rincari molto hanno influito gli aumenti di certe tariffe: un euro per il biglietto dell`Ataf o per parcheggiare anche dieci minuti in centro, sono un clamoroso esempio dice ancora Romei Un consistente aumento, a Firenze, poi, l`hanno imposto gli alberghi, i ristoranti ed i pubblici esercizi, ormai tra i più cari d`Italia». Ma davvero è tutta colpa dell`euro? Unicoop ed Esselunga per esempio hanno dichiarato arrotondamenti in euro per difetto in tutti i supermercati e registrano tassi di inflazione interna per il settore alimentare ben al di sotto di quelli dell`Istat. La Coop ha commissionato alla Nielsen uno studio sugli effetti psicologici dell`euro. Risultato: «Il 70% degli intervistati pensa che effettivamente i prezzi siano aumentati, ma questa percentuale scende al 59% fra i clienti Coop».
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