Domani chi prende il caffè al bar è un `crumiro`
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fonte:
- Gazzetta di Modena
Domani chi prende il caffè al bar è un `crumiro`
Un` adesione del 20% causerà al commercio nazionale un danno pari a 30 milioni
Domani non aprite il portafoglio. L`ordine camuffato da invito perentorio viene da Federconsumatori, Adoc, Adusbef e Codacons che, per il prossimo 5 luglio hanno indetto lo sciopero nazionale dei consumi. L`iniziativa – a dire il vero non originale perchè già sperimentata in Germania – vuole essere una dura protesta contro il caro-euro, gli arrotondamenti e gli aumenti dei prezzi che si sono verificati – a detta di cittadini ed associazioni di cosumatori, in contrasto con i rilevamenti Istat – dopo l`introduzione dell`euro. Niente acquisti quindi, di nessun genere. Un`astinenza quaresimale, dura da digerire se siete amanti dello shopping e aspettate proprio il venerdì per darvi alla pazza gioia. Guardare le senza comprare. Se aderite allo sciopero, questo è l`undicesimo comandamento. E allora niente vestiti nuovi, niente regali, niente cinema ma non solo: la colazione al bar è abolita, il giornale pure, così come il parrucchiere – fatevi pettinare da un`amica – la cena al ristorante, la birra al pub con gli amici e le discoteche.
Sarà un venerdì sera un pò triste, ma il risparmio è garantito. Le associazioni “concedono“ l`uso di tv e radio ed il collegamento ad Internet per conoscere le ultime notizie, ma proprio se non se ne può fare a meno. Insomma qualsiasi cosa comporti anche un minimo di spesa, quindi anche l`uso di apparecchiature elettroniche, è fumo negli occhi e deve essere evitato. Pure la benzina per la macchina: meglio andare a piedi o prendere l`autobus, sempre che il biglietto sia stato comprato il giorno prima. Questo se si vuole essere coerenti con la propria scelta.
Scelta non semplicissima, perchè l`acquisto è parte quasi fondamentale dell`attività quotidiana della stragrande maggioranza degli individui.
Nonostante la difficoltà di attuazione pratica della protesta, l`Intesa dei cosumatori di cui fanno parte le associazioni promotrici dello sciopero, ha previsto che un`adesione del 20% dei cittadini sarà causa di un danno per il commercio nazionale pari a 30 milioni di euro. Cifra reputata infinitamente inferiore ripetto al danno economico arrecato alle persone dai commercianti, enti pubblici e privati e Governo che hanno tirato acqua al proprio mulino grazie all`introduzione dell`euro.
Dunque venerdì i cosumatori hanno finalmente l`opportunità di dare concretezza alla propria voce. Senza scordarsi che per essere additati come crumiri è sufficiente bere un caffè al bar.
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