Domande sbagliate nel test di Medicina
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fonte:
- Libero
Ci dev’essere qualcosa di maledetto che aleggia sui test per essere ammessi alle facoltà universitarie di Medicina. Difficilissimi, contestatissimi, odiatissimi. Ogni anno è sempre la stessa storia e all’ultimo giro ci sono pure scappate sei domande sbagliate. Ora che si fa? Lo sanno anche i sassi che passare l’esame è un’impresa,e pochi centesimi di voto di differenza tra un candidato e l’altro possono essere decisivi.E quindi? Quindi i quesiti errati verranno annullati: parola di Maria Cristina Messa, per l’appunto ministro dell’Università e della Ricerca. Ci sarà tempo fino a oggi per denunciare altre eventuali storture, dopodiché la graduatoria che verrà stilata il 28 di questo mese sarà quella definitiva. Ovviamente, salvo complicazioni ulteriori: ancora non è detta l’ultima parola. Ma cos’è successo nella prova dello scorso 3 settembre, a cui hanno partecipato 76mila aspiranti camici bianchi? L’Unione degli universitari, che ogni anno spacca il capello in quattro per permettere a più ragazzi e ragazze di accedere alle facoltà, ha scovato sei errori nei quiz a risposta multipla «che potrebbero compromettere il risultato finale e l’accesso di tanti studenti ai corsi di studi». SOCIAL SCATENATI Già alla seconda domanda del test, parliamo di logica, c’era qualcosa che non andava: non era congruente alle regole riportate nel testo. La numero 21, di chimica, era stata inserita nel comparto di logica. Mentre la 23, di biologia, secondo gli studenti aveva un riscontro ambiguo. Altre tre domande, invece, presentavano problemi più sfumati. E allora i social si sono scatenati, così come l’immancabile Codacons, denunciando le ingiustizie. Il dossier è finito sulla scrivania del ministro Messa, che ha subito tranquillizzato tutti: «Devo riuscire a fare le graduatorie tenendo conto degli errori, quindi verosimilmente annullando le domande sbagliate o comunque quelle che sono sotto verifica.E poi vorrei incontrarmi con le commissioni che preparano i test per riuscire a dare qualche cosa di un pochino meno debole per il prossimo anno», ha spiegato alla trasmissione “The breakfast club” su Radio Capital. Già, le commissioni. Chi diamine le scrive le domande dell’esame di ammissione più chiacchierato d’Italia? Esiste un consorzio interuniversitario che si chiama Cineca: ogni anno avvia una gara per la fornitura al ministero di quesiti per le prove d’esame. Alla gara del Cineca partecipano le aziende di selezione, aziende nelle quali il lavoro dei dipendenti consiste proprio nella stesura di quiz,i cosiddetti item writer. Per quest’anno, così come l’anno scorso, è toccato a un’azienda siciliana occuparsi di elaborare le domande dei test. Poi, tra gennaio e maggio, queste vengono inviate al ministero dell’Università e della Ricerca per una revisione scientifica da parte di un’apposita commissione. È qui che viene licenziato il quiz nella sua forma definitiva, tra quesiti più o meno bizzarri e capita – sbagliati e contestabili.E dire che sono tante le teste che si chinano su quei faldoni… SISTEMA OBSOLETO Intanto, l’Unione degli universitari, per voce del suo coordinatore Giovanni Sotgiu, contesta le modalità: «Ne-gli ultimi anni c’è stato un aumento dei posti messi a bando per i corsi a numero programmato e in particolare per Medicina e Chirurgia, arrivando a 14.020 in questo 2021, ma questi interventi sono palliativi, messi in atto per gestire un problema strutturale. I test non funzionano, e a ciò si aggiungono le irregolarità che caratterizzano procedure e quesiti, sottolineando la loro inefficacia e inattendibilità.Il numero chiuso rappresenta la mancata volontà di investire in istruzione, università e ricerca, anche alla luce di una crisi pandemica che ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario nazionale. È necessario abolire questo sistema, superare il numero programmato per Medicina, Veterinaria, Formazione primaria e Architettura e permettere a tutti l’accesso a un diritto fondamentale»
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