22 Settembre 2005

Dodicenne muore sotto i ferri

Dodicenne muore sotto i ferri

Tragedia in sala operatoria: è il terzo caso in Sicilia. Il Codacons: chiudere tutti gli ospedali di Messina


Messina. Si chiama appendicectomia laparoscopica. Un banale intervento chirurgico per asportare l`appendice. Eppure per una ragazzina di 12 anni, Miriam Bucolo, l`operazione chirurgica è stata fatale. È morta all`ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, ieri pomeriggio, a distanza di pochi giorni dal decesso a Messina di un altro ragazzo di 12 anni, Davide Campo, morto dopo l`anestesia. Tragico interventoMiriam è morta mentre era in sala operatoria, a intervento già iniziato, intorno alle ore 14. La ragazza era stata ricoverata lunedì scorso perchè aveva forti dolori all`addome. I medici l`avevano visitata e dopo aver diagnosticato un`infiammazione all`appendice l`avevano dimessa, rinviando a ieri l`intervento chirurgico. Morta per emorragiaI medici hanno esportato l`appendice, ma sotto l`intestino si sarebbero accorti che era presente una grossa massa “sospetta“. I chirurghi hanno deciso di non intervenire subito ma di attendere nuove analisi. Miriam Bucolo è stata quindi ricucita e trasportata in corsia. Ma dopo alcune ore la ragazza si è sentita male e i medici l`hanno riportata d`urgenza in sala operatoria dove hanno riscontrato che aveva in corso un`emorragia. Durante questo secondo intervento la ragazza è deceduta. Le indaginiSul posto sono arrivati agenti del locale commissariato e il sostituto procuratore della Repubblica, Olindo Canali ha interrogato alcuni medici come persone informate dei fatti. Fino adesso non risultano indagati. Intanto l`assessorato regionale alla Sanità ha annunciato che avvierà un`inchiesta. E dal canto suo la direzione generale dell`Asl 5 di Messina ha nominato una commissione interna. Ospedali sotto accusaIl Codacons afferma che si tratta di “una situazione inaccettabile che impone interventi urgenti. La prima cosa da fare è chiudere immediatamente tutti gli ospedali di Messina, almeno fino a che non saranno state accertate le cause dei due decessi a dir poco anomali“. E incalza la Cgil: “Questi episodi tragici sono il frutto delle politiche sanitarie del governo Cuffaro e dei deficit conseguenti delle strutture siciliane“, affermano il segretario generale, Italo Tripi, e il responsabile della Cgil medici regionale, Renato Costa. I due sindacalisti rilevano che “in Sicilia non viene applicata la norma nazionale sull`accreditamento delle strutture, sulla verifica cioè della congruità in termini di attrezzature e personale“.

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