Distrutto il virus letale inviato per errore
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fonte:
- L`Eco di Bergamo
Le fiale erano partite dal Collegio dei patologi americani e giunte in centri di analisi di 18 Paesi
Il ceppo dell`«Asiatica» arrivato alla base Usa di Ederle (Vicenza): è stato reso inerte nel laboratorio
VICENZA Cessa l`allarme a Vicenza per la presenza del virus killer dell`influenza, scatenato dall`arrivo nella caserma Ederle di Vicenza di un kit con una fiala contenente un campione di 2 ml dell`agente patogeno. La distruzione attraverso la sterilizzazione in autoclave ad alta temperatura del campione del virus influenzale H2N2 – virus che tra il 1957 e il 1958 provocò la pandemia «Asiatica» con la morte di quattro milioni di persone – ha messo fine alle paure legate alla possibile diffusione dell`epidemia, ma lascia in piedi gli interrogativi sul perché una delle fiale inviate per errore in 3.747 laboratori di 18 Paesi del mondo (il 98% dei quali concentrato comunque tra Canada e Stati Uniti) sia potuta giungere proprio al laboratorio di analisi della clinica all`interno della base americana.
A indicare una possibile spiegazione è il direttore sanitario dell`Ulss 6 di Vicenza, Eugenio Fantuz, che ha seguito passo dopo passo le fasi della vicenda. «Questi virus sono molto utili perché possono essere di volta in volta confrontati con quelli che si presentano ogni anno – sottolinea Fantuz, per motivare la conservazione del virus da quasi cinquant`anni – e utilizzati per l`eventuale produzione di vaccini».
L`unica certezza, al momento, è che la provetta incriminata è stata inviata alla Ederle dal College of American Pathologists (Cap) di Cincinnati, Ohio, attraverso l`azienda specializzata, sempre di Cincinnati, Meridian Bioscience Inc. Azienda sulla cui specializzazione permangono comunque alcuni forti dubbi se – come ha evidenziato il quotidiano americano Washington Post – non si sarebbe nemmeno presa la briga di indicare sui kit incriminati di che ceppo virale si trattasse».
Resta da capire come mai un virus così pericoloso sia potuto uscire dai laboratori statunitensi e finire nella provetta, protetta all`interno di un contenitore in metallo con chiusura in acciaio, che è stata recapitata a Vicenza.
In realtà tutto avrebbe avuto origine quando il College of American Pathologists, l`organizzazione dei patologi Usa, decide di verificare la capacità di una serie di laboratori biomedici negli Stati Uniti e in Canada di riconoscere prontamente un virus sconosciuto di «livello 2», ovvero di un virus che può essere manipolato in condizioni di sicurezza se si seguono le procedure standard di laboratorio.
Insomma, una sorta di test per valutare la capacità di analisi dei professionisti dell`analisi. La scelta cade, come spesso succede, su un virus influenzale. Fornito da una società «venditrice» di virus, la Meridian Bioscience di Cincinnati, un`azienda privata specializzata nella produzione di kit diagnostici. Il virus viene spedito in 5.000 diverse fiale a 3.747 diversi laboratori, di cui 61 fuori dagli Usa e dal Canada. In uno di questi centri di analisi, in Canada, fanno un ottimo lavoro. E scoprono quello di cui neppure il College of American Pathologists si era accorto, ovvero che si tratta di un temibilissimo virus, che meglio avrebbe fatto a non andare in giro per il mondo.
In ogni caso, per quanto riguarda l`Italia, due tecnici dell`Ulss vicentina hanno seguito nel pomeriggio di ieri le fasi della distruzione del campione, per la quale è stato seguito un preciso protocollo del «Cap virology Speciments», con sterilizzazione mediante doppio passaggio in autoclave, ognuno della durata di un`ora circa.
L`eliminazione del virus era stata disposta mercoledì dal Centro statunitense per il controllo delle malattie («Center for disease control») e comunicata al comando della Ederle. Domattina (questa mattina per chi legge, ndr) – annuncia l`Ulss vicentina, che sin da ieri mattina aveva escluso motivi di allarme legati alla presenza della fiala – il materiale inerte verrà eliminato attraverso procedure di termodustruzione.
L`associazione dei consumatori Codacons ha comunque chiesto al Procuratore aggiunto della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, l`apertura di indagini sul caso.
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