Disposte verifiche sugli apparati della Concordia
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fonte:
- il Tirreno
il tribunale di genova accoglie le richieste di un passeggero assistito da codacons: sotto esame il generatore diesel di emergenza malfunzionante
GROSSETO Del diesel generatore di emergenza, più brevemente Dge, si era parlato a lungo nel corso del processo a Francesco Schettino, le settanta udienze concluse con la condanna del comandante della Costa Concordia naufragata al Giglio il 13 gennaio 2012. A lungo le parti civili, e in particolare il Codacons (avvocato Giuliano Leuzzi), avevano chiesto una verifica approfondita sull’ apparato così vitale per la sopravvivenza della nave: un apparato che non aveva funzionato a dovere, avevano sottolineato. Una verifica che non fu effettuata. Adesso lo stesso Codacons rende noto che il Tribunale di Genova ha disposto «una consulenza tecnica sul mancato funzionamento del generatore di emergenza» e sul «collaudo della procedura di ripartenza in emergenza a seguito di blackout, accogliendo le richieste di un naufrago difeso in giudizio dal Codacons». Aggiunge l’ associazione dei consumatori che «finalmente si apre la strada all’ accertamento di tutta la verità sul tragico incidente». La ctu tecnica, spiega Codancons, è stata disposta dal giudice della 1ª sezione civile del Tribunale di Genova nel giudizio «azionato da un naufrago della Concordia per far valere sia le responsabilità di Costa Crociere sia quelle della società costruttrice Fincantieri nonché del registro navale Rina». La consulenza è finalizzata a verificare «se vi sia stato un malfunzionamento del diesel generatore di emergenza e se esso abbia dispiegato efficacia causale sulla vicenda dell’ attore, se vi siano elementi per ritenere o escludere che tale malfunzionamento fosse un difetto originario della nave e se risulti o meno il controllo di tale fattore da parte del Rina». Il Codacons ricorda di aver chiesto, senza essere ascoltato, «più volte nel corso del processo penale di Grosseto l’ acquisizione del verbale di collaudo». «Anche i periti dei giudici – conclude – avevano rilevato che tale documentazione non era stata messa a loro disposizione». —
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