21 Luglio 2002

Disastro ferroviario in Sicilia

Accuse al governo da sindacati, opposizione e ambientalisti
Lunardi difende l`esecutivo: “Speculazioni sul dolore“

Disastro ferroviario in Sicilia
Infuria la polemica politica



ROMETTA (MESSINA) – In attesa che le varie inchieste stabiliscano le cause della sciagura ferroviaria di Rometta Marea, infuriano le polemiche. Diversi esponenti dell`opposizione e dei sindacati, ma anche delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, hanno accusato il governo e le Fs di trascurare l`ammodernamento delle linee del Sud, di non preoccuparsi abbastanza della sicurezza. Per l`esecutivo ha replicato il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, che ha parlato di “speculazioni politiche“ e ha sostenuto che si sta facendo il possibile per risolvere problemi ereditati dai governi precedenti.

A chiamare in causa l`esecutivo sono stati in primo luogo i sindacati e i Verdi. Tutti secondo Lunardi sono colpevoli di “strumentalizzare il dolore altrui“. “Sono affermazioni false, polemiche sollevate da persone che non hanno argomenti – ha detto il ministro dopo un vertice sul disastro in prefettura a Messina – Il governo ha dimostrato la massima attenzione per l`ammodernamento di questo tratto ferroviario“. Quindi Lunardi ha elencato gli interventi già effettuati, quelli da effettuare e gli impegni finanziari già assunti. E ha annunciato che anche il ministero ha aperto un`inchiesta sulla sciagura, che procederà insieme a quella della magistratura e alle due indagini tecniche avviate da Trenitalia e da Rete Ferroviaria Italiana.



Nella polemica è entrato anche il ponte sullo Stretto di Messina. Tra gli altri, ha manifestato perplessità sul progetto l`arcivescovo di Messina Giovanni Marra: “Non si può fare il ponte lasciando la ferrovia con una monorotaia. Sarebbe un assurdo“. Parole riprese da esponenti del centrosinistra e del movimento ambientalista. Lunardi ha respinto al mittente anche queste critiche confermando il progetto e il viceministro dell`Economia Gianfranco Miccichè è stato nettissimo: “Ponte e ferrovie sono due cose separate, che si fanno insieme“.

Proprio Miccichè è stato protagonista di una polemica nella polemica con il verde Alfonso Pecoraro Scanio. In un`intervista pubblicata oggi da un quotidiano, il viceministro ha sostenuto che il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina sarebbe già stato fatto da dieci anni se i Verdi non si fossero opposti. “Micciché si scusi per le scandalose affermazioni – ha replicato Pecoraro Scanio – E` indecente infatti accusare i Verdi di aver bloccato i lavori ferroviari. Chi ha speculato sul lutto è proprio lui perché da ieri non ha trovato di meglio che raccontare bugie su di noi“.

Tra i sindacati, la Fit-Cisl ha annunciato che si costituirà parte civile contro le ferrovie nel processo sul “disastro annunciato“ di Rometta. Anche la Filt-Cgil ha denunciato le carenze dei collegamenti ferroviari in varie regioni meridionali, dove molti tracciati risalgono all`ottocento.
L`intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Ferconsumatori) ha deciso di presentare alla procura di Messina una denuncia per concorso in strage contro le Fs. Sul piede di guerra anche gli ambientalisti: il Wwf ha sottolineato che “il principale atto di accusa sullo stato delle ferrovie della Calabria e della Sicilia è disponibile presso tutte le edicole ed è l`orario ufficiale delle Ferrovie dello Stato… i tempi di percorrenza, anche per alcune tratte importanti, rispetto al numero di chilometri, dimostrano inequivocabilmente lo stato di una rete in buona parte non elettrificata, a binario unico, gestita con materiale e strumenti obsoleti“.

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