17 Dicembre 2020

Disastro di Pioltello Quindici associazioni: «Noi, parte civile»

Ci sono anche quelle di “Assemblea 29 giugno” e de “Il mondo che vorrei”, le associazioni che raccolgono i familiari delle vittime della strage di Viareggio, tra le nuove richieste di costituzione di parte civile depositate all’udienza preliminare, che si sta celebrando davanti al gip Anna Magelli, per l’incidente ferroviario del 25 gennaio 2018 a Pioltello nel quale, in seguito al deragliamento del regionale Cremona- Porta Garibaldi, morirono tre persone e moltissime rimasero ferite. Ieri, in una delle maxi aule in Fiera, oltre alle due associazioni dei familiari di coloro che morirono per l’esplosione del vagone cisterna nella cittadina toscana, hanno chiesto di entrare nel processo al fine di chiedere risarcimenti ai 10 imputati – due manager, tra cui l’ad Maurizio Gentile, sette tra dipendenti e tecnici di Rfi (Rete ferroviaria italiana) e la stessa società – anche il Codacons e una serie di sigle sindacali a partire da Filt Cgil, Cgil Lombardia fino a Cub e Usb lavoro privato. Sigle che si aggiungono a Orsa e Codici che avevano proposto la loro costituzione di parte civile in aula un mese fa: in totale sfiorano una quindicina e si aggiungono a circa 70 passeggeri a bordo del treno deragliato. Il giudice ha dato la parola alle parti per la discussione sulle richieste di esser parte civile. difese si sono opposte e così pure la Procura.

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