Diminuiti i contagi, non i morti Zaia: «Non siamo ancora fuori»
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fonte:
- Il Gazzettino
IL QUADRO VENEZIA Due le soglie superate ieri in Italia: quella dei 50mila malati (sono 50.418), e quello delle 6mila vittime (sono 6.077). Il trend a livello nazionale è in leggero calo e così pure in Lombardia. «Oggi possiamo dire che è una giornata positiva», sospira l’ assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera. Non è così in Veneto, dove preoccupa l’ aumento di casi di Verona, ormai secondo cluster dopo Padova, e dove il numero di ricoverati sfiora le 1600 unità. «Dimensioni di due begli ospedali di provincia», ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia. Che ha invitato i cittadini a rispettare i divieti perché «in Veneto non ne siamo ancora usciti, siamo preoccupati». ITALIA Troppo presto per dire che la curva si è arrestata, ma per il secondo giorno consecutivo i numeri fotografano un’ Italia in cui calano sia l’ incremento dei malati che quello delle vittime di coronavirus. Dai dati della Protezione Civile è emerso che sono 3.780 i positivi in più in 24 ore, mentre domenica erano 3.957. Le vittime in un solo giorno sono state 601, mentre l’ aumento domenica era stato di 651. 7.432 i guariti, 408 in più di domenica. «Domenica eravamo moderatamente ottimisti, avevamo detto che il trend era in calo e oggi (ieri, ndr) si conferma». Così l’ assessore della Lombardia Gallera: «Forse è la prima giornata positiva di questo mese duro, durissimo». Per la prima volta in Lombardia, infatti, ieri sono diminuiti i ricoveri: dai 9.439 di domenica a 9.266. VENETO In Veneto sono saliti a 5.638 i casi positivi al coronavirus con un aumento di 366 rispetto alla rilevazioni di domenica. Tra sabato e domenica i casi positivi erano stati di più, 463. E tra venerdì e sabato 572. Il calo, dunque, è sul numero di positivi, ma non sui decessi né sui ricoveri. In isolamento domiciliare vi sono 15.376 persone, +1.108,- mentre il giorno prima l’ incremento era stato più basso, +679. L’ aumento dei morti è stabile: ieri i deceduti sono stati 210, 23 in più nel giro di ventiquattr’ ore. E anche domenica, rispetto a sabato, erano stati 23. È per questo che Zaia mantiene la preoccupazione: «Non ne siamo ancora usciti». Tra l’ altro se nel cluster di Vo’ non è segnalato nessun nuovo caso, preoccupa la situazione di Verona, dove sono ricoverati pazienti provenienti da Brescia. Il cluster più numeroso è quello di Padova (escluso i domiciliati di Vo’) con 1.312 casi positivi. Subito dopo viene Verona (1.147) e cresce anche Vicenza (720). Zaia ha così confermato l’ ordinanza sui 200 metri per le passeggiate e sulla chiusura domenicale dei supermercati: «Non è una prova muscolare, abbiamo fatto una verifica giuridica con l’ ufficio legale della Regione». Il Dpcm di domenica si rifà a un precedente decreto che consente misure più restrittive. Il Codacons, intanto, ha inviato una diffida alla Regione Veneto affinché requisisca con urgenza posti letto in terapia intensiva e subintensiva presso tutte le cliniche sanitarie private presenti sul territorio, da destinare alla cura dei pazienti contagiati da coronavirus sia del Veneto sia di altre regioni d’ Italia i cui ospedali hanno raggiunto il livello di saturazione. FRIULI VENEZIA GIULIA 930 i tamponi rilevati positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia con un incremento di 56 casi rispetto a domenica. Sette i decessi in più per un totale di 54. Le persone clinicamente guarite sono 78 e 27 quelle completamente guarite, mentre sono 49 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, quindi 2 in più rispetto a domenica. OMS Intanto il piano veneto dei tamponi ottiene l’ approvazione dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità. «Possiamo cambiare la traiettoria di questa pandemia – ha detto il direttore generale dell’ Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus – Chiedere alle persone di stare a casa è un importante modo, ma per vincere dobbiamo attaccare il virus con tattiche aggressive, testando ogni caso sospetto, isolando ogni caso accertato, tracciando e mettendo in quarantena ogni persona che vi è stata a contatto». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
alda vanzan
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