Denunce Irpef sul web altolà del giudice ma il reato è prescritto
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fonte:
- il Tirreno
LIVORNO Pubblicare le dichiarazioni dei redditi degli italiani sul web lede il diritto alla riservatezza, ma il reato è prescritto e, pertanto, l’ inchiesta della magistratura va archiviata. Lo ha deciso la gip del tribunale di Livorno, Beatrice Dani, disponendo l’ archiviazione di un’ indagine nata a seguito di esposto del Codacons.Una sentenza che arriva dopo sette anni dall’ esposto dell’ associazione che difende i diritti dei cittadini. I fatti risalgono al 2008, quando l’ Agenzia delle Entrate pubblicò sul web le dichiarazioni di 38 milioni di italiani relative all’ anno 2005, scatenando una bufera che portò il Codacons a denunciare la violazione della privacy dei cittadini alle Procure di tutta Italia. Alcune di queste decisero di aprire un’ inchiesta a seguito dell’ esposto dell’ associazione, e oggi arriva la decisione del Tribunale di Livorno che firma un’ ordinanza di archiviazione. «È effettivamente ravvisabile una lesione del diritto alla riservatezza, posto che l’ Agenzia delle Entrate rendeva accessibile a chiunque non solo l’ elenco di coloro che avevano presentato le dichiarazioni dei redditi, ma anche il contenuto delle stesse, permettendone, altresì, l’ estrazione di copie. Ai fini della configurabilità del reato di cui all’ articolo 167 del decreto legislativo 196/2003, si osserva che non vi è prova in atti del concreto nocumento subito dai cittadini le cui dichiarazioni dei redditi sono state rese pubbliche, nonché del dolo specifico che deve caratterizzare l’ azione dell’ agente (…) Pertanto il reato deve essere dichiarato estinto per prescrizione». «La decisione della gip di Livorno arriva con sette anni di ritardo, ma è quanto mai attuale – dicono dall’ associazione Codacons – Proprio in questi giorni, infatti, sono stati pubblicati i nomi di 7000 italiani emersi dalla lista Falciani, i cui redditi sarebbero finiti in conti segreti depositati in Svizzera». Il Codacons si riferisce a Hervé Falciani, l’ ex dipendente della Hsbc che ha trafugato e girato al fisco una lista di 100mila clienti dell’ istituto. Il Codacons, che riunisce vari associazioni volte alla difesa dei cittadini in campo economico, sanitario, ambientale, lavorativo e, soprattutto, dirette alla tutela i diritti dei cittadini nei confronti dei servizi pubblici, ha giocato una dura battaglia per tutelare la privacy dei cittadini contro l’ iniziativa delle Entrate. E negli anni scorsi ha presentato diversi esposti sul tema della pubblicazione sul web dei redditi delle persone. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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