Denunce alla Procura per chi esce di casa
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fonte:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
esposto codacons. a potenza troppa gente ancora in giro
Tutti a casa, sì certo. Sappiamo che è l’ unica arma per fronteggiare il contagio. Eppure a qualcuno non è ancora chiaro. È come se si fosse allentata la tensione: a Potenza si vede gente a passeggio, traffico sulla fondovalle dell’ Unicef come (ma dove andranno se è tutto chiuso?), auto parcheggiate in doppia fila davanti alle Poste centrali, persone che entrano al supermercato due o tre volte al giorno. Evidentemente ancora non bastano le restrizioni e i dati sul contagio che in tutta Italia riguarda 33.190 persone, 4.480 casi in più rispetto a due giorni fa. In attesa di un nuovo giro di vite il Codacons ha presentato un esposto anche alle Procure di Potenza, di Matera e di Lagonegro in cui si chiede di aprire un fascicolo giudiziario nei confronti di quanti trasgrediscono all’ obbligo di restare a casa. L’ ipotesi di reato? Concorso in epidemia. «Chiediamo alla magistratura di attivarsi anche in Basilicata contro chi mette a rischio la salute pubblica e vanifica gli sforzi di quanti, in questi giorni, stanno facendo sacrifici per rimanere a casa chiudendo negozi e attività – spiega il presidente Carlo Rienzi -. In tutta Italia, e anche in Basilicata (all’ interno raccontiamo del caso di una palestra a Senise) si ha notizia di assembramenti ingiustificati nei par chi, sulle panchine, su litorali e spiagge e in altri luoghi pubblici, e di cittadini che continuano a uscire di casa senza averne alcuna necessità. Costoro vanno identificati e verso di loro le Procure dovranno agire per il reato di concorso in epidemia. Anche chi fa jogging, in assenza di preciso certificato medico che prescriva attività sportiva all’ aperto, incorre nello stesso reato». L’ articolo 438 del Codice penale stabilisce infatti che «chiunque cagiona un’ epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l’ ergastolo». Non solo. Se nei comuni della regione dove si verifica il maggior numero di violazioni ai divieti si dovesse registrare un incremento dei morti da coronavirus, i trasgressori potrebbero rispondere di concorso in omicidio colposo. «Chi in questo momento delicato trasgredisce le norme è un pericolo per la collettività, alimenta la diffusione del contagio e vanifica del tutto gli sforzi del paese, e per questo motivo va punito con la massima severità» conclude Rienzi. Insomma, non si rischia solo una sanzione pecuniaria. La speranza è che il messaggio questa volta faccia completamente centro. Tutte le restrizioni, i divieti, le chiusure di parchi e giardini non bastano se non si prenderà coscienza del problema fino in fondo. A tutti continuiamo a chiedere di restare in casa. Per il bene suo e dell’ intera comunità.
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Tags: Coronavirus, epidemia, jogging, procure