10 Gennaio 2007

Degrado, spunta la pista del dolo

Degrado, spunta la pista del dolo
Altri blitz e un`ipotesi: ospedali allo sbando per favorire nuovi appalti

Sono state ispezioni lunghe e capillari, iniziate alle sette del mattino e terminate solo nel primo pomeriggio. Dopo i policlinici universitari, visitati lunedì, anche ieri i carabinieri del Nas di piazza Albania hanno passato al setaccio gli ospedali della capitale. Cinque per la precisione: il San Camillo, il Forlanini, il San Giovanni Addolorata, il Sant`Eugenio e il Grassi di Ostia. Dalle mense alle camere operatorie, dai pronti soccorsi ai sotterranei, dai reparti alle lavanderie: nulla è stato dimenticato. Decisamente positivo il risultato degli accertamenti, ormai non più una sorpresa per direttori sanitari e medici in corsia. Solo due piccole, quasi insignificanti, negligenze sono state messe nero su bianco nella relazione presentata alla Procura. La prima riguarda l`ospedale Forlanini e l`appunto dei militari è sulle carenze strutturali di alcuni locali. La seconda invece si riferisce al Grassi: l`altezza di un tratto di corridoio di una sala operatoria è alto 2 metri e 57 centimetri invece che 2 metri e 70, come da regolamento. L`igiene invece regnava sovrana ovunque; all`ospedale Grassi, hanno accertato i carabinieri, è in vigore addirittura un “codice di regolamentazione“ sulle priorità da dare alla pulizia degli ambienti e sulle procedure standard e tassative da rispettare in ogni spazio del nosocomio. Ma intanto, dal punto di vista giudiziario, potrebbero profilarsi nuove e inquietanti ipotesi: i direttori sanitari che verranno indicati come responsabili del degrado delle strutture che dirigono potrebbero non cavarsela con la sola oblazione. Nei loro confronti, qualora si ravvisasse un dolo – ovvero atteggiamenti di indifferenza rispetto a problemi strutturali per avvantaggiare successivi eventuali appalti – potrebbero infatti scattare accuse quali ad esempio l`abuso in atti di ufficio. E intanto dal Codacons scatta la denuncia. “Bisogna accertare se i dirigenti di secondo livello (ossia i primari che hanno la responsabilità dei reparti) laddove abbiano riscontrato carenze igieniche o di altro genere presso i reparti, abbiano effettuato le dovute segnalazioni alla direzione sanitaria o amministrativa, o direttamente alla magistratura“. “I dirigenti di secondo livello sono pubblici ufficiali – prosegue l`associazione dei consumatori – e quando riscontrano un livello insufficiente di assistenza legata a carenze igieniche o amministrative nei reparti, hanno l`obbligo di fare rapporto. I Nas devono quindi appurare se le dovute segnalazioni legate ad eventuali infrazioni penalmente rilevanti sono state effettuate e, in caso di omissione, informare le Procure“. “Il rischio è che alcuni medici abbiano interesse a mantenere le strutture fatiscenti – prosegue l`associazione – primo perché in tal modo i pazienti si spostano verso la sanità privata dove il medico ha maggiori guadagni, secondo perché protestare per migliorare il servizio priva di libertà di movimento il medico stesso che, in presenza dello svolgimento di attività sanitaria privata, dedica minor tempo a quella pubblica“. “La soluzione è consentire l`attività sanitaria privata solo all`interno delle strutture pubbliche – conclude il Codacons – assicurando che il medico svolga qualitativamente e quantitativamente la stessa opera per entrambi i settori, così da stimolare i medici stessi a mantenere le strutture agibili, ospitali ed efficienti“. Per tutta la settimana proseguiranno a tappeto i controlli del nucleo antisofisticazione e sanità negli ospedali che mancano all`appello. “Siamo tranquilli“. Commenta così l`ipotesi di un`ispezione da parte dei Nas il direttore sanitario dell`ospedale Santo Spirito, Pietro Scanzano. “Nonostante i vincoli legati a una struttura posizionata nel centro storico – aggiunge Scanzano – l`ospedale è stato da poco ristrutturato e abbiamo già buoni livelli di sicurezza. Per quanto riguarda le pulizie abbiamo una ditta esterna i cui lavori vengono controllati da ispettori appositi. Abbiamo creato, infatti, un sistema di doppio controllo. Una volta effettuata la pulizia viene stilato un rapporto firmato dalla caposala. Dopodiché altri capisala, sotto la direzione sanitaria, effettuano ulteriori controlli. Dopo la ristrutturazione abbiamo attuato una politica che garantisce una serie di attenzioni sulle tematiche legate alla pulizia. L`ospedale non è particolarmente grande quindi è anche più facile da controllare“.

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