Deficit al 3% e tasse al 50,3% A pagare solo la classe media
ROMA L’ Italia si avvia a chiudere la partita 2014 con l’ Ue sul rapporto deficit-Pil, che l’ Istat conferma al 3% (già notificato all’ Eurostat) con gli ultimi dati trimestrali. Ma la pressione fiscale continua a salire, toccando il 50,3% nel quarto trimestre dell’ anno e il 43,5% nell’ intero 2014, seppur in entrambi i casi con un aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto tendenziale con il 2013. Nel Def, il Documento di Economia e Finanza, martedì al Consiglio dei Ministri, il governo ritoccherebbe al rialzo le stime di crescita del 2015, portandole da +0,6% indicato lo scorso settembre ad un +0,7%: una valutazione prudente legata ai dati contrastanti della produzione nel mese di gennaio. L’ Istat racconta che il potere d’ acquisto delle famiglie resta invariato (arrestando dunque la caduta dei sei anni precedenti). Riparte, però, la spesa delle stesse famiglie: un +0,5% nel 2014 rispetto al 2013. Una crescita superiore a quella del reddito disponibile, salito dello 0,2% nel 2014. Diminuisce la propensione al risparmio, pari all’ 8,6% (-0,3 punti). Ma è l’ aumento del peso delle tasse che preoccupa sindacati e consumatori. La Cisl sottolinea che anche il bonus di 80 euro, introdotto da maggio dell’ anno scorso, «non è bastato a ridurre la pressione fiscale complessiva». La Uil parla di un livello di pressione fiscale «incompatibile con una ripresa stabile e duratura». Il Codacons sostiene inoltre che «l’ Italia è il paese europeo dove le tasse crescono più velocemente a fronte di servizi in costante diminuzione». CHI PAGA. C’ è poi la sperequazione tra chi paga e chi evade. In Italia la maggior quota di Irpef (811 miliardi dichiarati nel 2013) la pagano i contribuenti sotto i 50.000 euro di reddito: ben il 64%, con un 49% concentrato tra i 15mila e i 50mila e un 5% sotto i 15.000 euro. I ricchi, all’ apparenza, sono pochi. Il 46% denuncia redditi sotto i 15.000 euro lordi e i «Paperoni» con oltre i 300.000 euro di reddito sono appena 30.000, lo 0,07% del totale. Ma con un’ evasione che vale circa 200 miliardi l’ anno complessivi: si assottiglia sempre più il numero di chi paga le tasse ma, ad esempio, aumenta l’ imposizione locale. Per effetto della riforma delle pensioni Monti-Fornero ci sono 168.000 redditi da pensione in meno, ma le pensioni sorpassano per la prima volta il 30% del totale. I contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi Irpef sono stati circa 41 milioni (425mila in meno): la Lombardia si è confermato la regione più ricca con redditi medi pari a 23.680 euro, fanalino di coda la Calabria, con 14.390 euro. VENDESI PALAZZO. Intanto per fare cassa Tesoro e Demanio, chiedono agli enti pubblici di proporre palazzi e proprietà di cui disfarsi: «Proposta immobili 2015» chiede agli enti di segnalare gli immobili da vendere «entro l’ anno». Obiettivo: contribuire al target di dismissioni previste nella legge di stabilità del 2014 pari a 2,5 miliardi in 3 anni e indicate nel Def al ritmo di 1 miliardo per 2015 e 2016 e di mezzo miliardo per quello successivo. Gli immobili devono valere almeno un milione di euro.
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