Decreto salva compagnie
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fonte:
- La Nazione
ROMA ? Governo in campo sui rimborsi Rc auto: le cause sui contratti «di massa» resteranno al giudice di pace ma non potranno più essere decise secondo equità ma «secondo diritto». Lo prevede un decreto legge varato dal consiglio dei ministri. Il dl, presentato dal presidente del consiglio e dal ministro di Giustizia, Castelli, modifica il secondo comma dell`art.113 del codice di procedura civile, fissando «a 1.100 euro la soglia fino alla quale il giudice di pace decide le cause secondo equità». Il provvedimento ha ovviamente portata di carattere generale e per il premier Berlusconi «dovrebbe snellire molti processi». L`innalzamento della soglia del giudizio non riguarda le cause «relative ai cosiddetti contratti di massa», tra i quali rientrano le migliaia di cause per i rimborsi Rc auto annunciate. Il giudice di pace dovrà dunque decidere «secondo diritto». Così, spiega Palazzo Chigi, «si evita che controversie derivanti da una miriade di contratti assolutamente identici tra loro diano luogo, viceversa, a pronunce difformi per effetto del soggettivo apprezzamento del parametro equitativo».
«La `leggina salva-compagnie`», scrive l`Intesa dei consumatori, «è un atto di inaudita gravità e di inusitata arroganza». L`Intesa «si opporrà in tutte le sedi al decreto `salvacompagnie` che sottrae diritti» e «non esclude di chiamare i cittadini a manifestare contro l`arroganza e la prepotenza del Governo». E minaccia, «se il decreto sarà trasformato in legge», di fare «i nomi di deputati e senatori che l`hanno votato».
L`Ania, l`asssociazione delle compagnie, rinvia i commenti a martedì, quando riunirà gli organi statutari.
La competenza specifica del giudice di pace, limitata a vertenze non eccedenti i 1.100 euro, osserva Antonio Marzano (nella foto), era prevista per i casi in cui la soluzione non potesse in alcun modo pregiudicare il funzionamento del mercato, né l`equilibrio economico finanziario di nessuna delle parti contrapposte. La decisione, spiega il ministro, era ispirata «al mero principio dell`equità» data l`esiguità del valore oggetto della controversia. Ma la situazione derivante dai contratti cosiddetti di massa porta a situazioni di dimensioni complessive «tali da pregiudicare la posizione economico-finanziaria delle parti in causa». Ed è lo stesso equilibrio economico a risentirne se, sottolinea Marzano, «le parti che ricevono pregiudizio rappresentano una percentuale notevole del mercato». E il principio della legittimità introdotto ora tutela, spiega il ministro, le parti in causa e lo stesso funzionamento corretto del mercato e della concorrenza.
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