Decolla il costo dell`acqua: +3,3% in un anno
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fonte:
- Il Secolo XIX
L`ascesa dei costi idrici non si arresta e nella classifica mondiale è la Danimarca a detenere il primato dei prezzi
Acqua a peso d`oro. L`ascesa dei costi idrici non si arresta, mettendo a segno aumenti in ogni angolo della terra. Il rapporto internazionale sull`acqua realizzato da Nus Consulting Group, società leader nella consulenza per le utilities, evidenzia incrementi in 12 dei 14 Paesi analizzati, con punte in un anno superiori anche al 17%. Nella classifica mondiale, è la Danimarca a detenere il primato del Paese con il prezzo medio dell`acqua più alto con 2,17 euro al metro cubo (l`indagine prende in considerazione forniture di tipo commerciale con consumi annui pari a 10.000 metri cubi e contatore pari a 50 mm e con prezzi al netto dell`Iva); al contrario, gli Stati Uniti sono i più virtuosi e si piazzano all`ultimo posto con il prezzo dell`acqua più basso in assoluto (0,51 euro al metro cubo). L`Australia registra invece l`aumento più elevato avvenuto nell`arco di 12 mesi, con un +17,8% nel confronto 2006-2007. Da parte sua, l`Italia resta nella scia globale dei rincari con un +3,3% rilevato in un anno. Nel Belpaese il prezzo medio per metro cubo, sempre riferito al 2007 e ad una fornitura per attività commerciale, è di 0,94 euro; negli ultimi cinque anni, l`aumento dei costi dell`acqua è stato pari al +27,7%. Tra le 12 città italiane oggetto dell`indagine, quella con il più alto costo per approvvigionamento idrico è Palermo con un valore medio pari a 1,57 euro al metro cubo (analogo a quello registrato nel 2006). Un valore che risulta superiore del 671,6% rispetto a quello registrato a Milano, risultata la città con il più basso costo idrico (0,23 euro al metro cubo). Evidentemente, rileva il rapporto, “si ritiene che prezzi più elevati possano sensibilizzare maggiormente gli utenti ed orientarli ad un uso più razionale di questa risorsa, promuovendo una maggiore conservazione per evitare sprechi inutili“. Quello dell`acqua è solo uno dei tanti aumenti con i quali le famiglie italiane dovranno fronteggiare. Dalla spesa – pane e pasta in prima battuta – alle bollette elettriche e del gas, passando per i pieni di benzina, i libri e gli astucci scolastici, le tariffe dell`acqua e della nettezza urbana. L`autunno sarà all`insegna di una vera e propria stangata da 800 euro l`anno. A fare i conti sono stati i consumatori di Adusbef, Codacons, Adoc e Federconsumatori che, tabelle alle mano, fanno una ricognizione dei rincari, tra quelli già scattati e quelli in arrivo, spingendosi a quantificare il maggiore impatto – nel caso di famiglie con il mutuo – fino a quasi mille euro l`anno. “Solo per quanto riguarda i circa 3,2 milioni di nuclei che hanno un mutuo da 100 mila euro, in seguito all`aumento dell`Euribor scattato il primo settembre scorso – spiega Elio Lannutti, presidente dell`Adusbef – dovranno fare i conti con una spesa di 168 euro in più l`anno“. Che si aggiungono all`incremento di 805 euro – prosegue – legati agli aumenti delle altre voci del bilancio familiare. Solo per il carrello della spesa le famiglie italiane devono mettere in conto “420 euro in più l`anno“, stimano i consumatori ricordando anche il rincaro degli alimentari certificato anche ieri dall`Istat. E, ancora – tra le altre voci di maggior aumento – quella dei trasporti che, tra rincari dei biglietti ferroviari e del costo dei pieni di carburante, si aggira sui 140 euro l`anno. Di peso anche i rialzi relativi a luce e gas per i quali i consumatori stimano “una maggiore spesa di 45 euro su base annua“, mentre, tra gli altri capitoli di spesa familiare, 40 euro in più l`anno sono previsti solo per quanto riguarda “libri e corredi scolastici“.
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