Decisione assurda e discriminatoria
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fonte:
- Il Mattino
Ricorreremo al Tar»
Dire che sono arrabbiati è poco. E parlare di associazioni dei consumatori sul piede di guerra è ovviamente un eufemismo. Fatto sta che la notizia di un mezzo migliaio di medicinali che la Regione Campania ha deciso di far tornare improvvisamente nella fascia C (quella a pagamento), e che dal nove agosto torneremo dunque a pagare di tasca nostra, accende la miccia delle proteste.
Inevitabile che finisse così: con una mezza rivolta, e – soprattutto – con la minaccia di ricorsi a colpi di carta bollata. L?avvocato Giuseppe Ursini, vicepresidente nazionale del Codacons, è lapidario: «Siamo assolutamente contrari a questo provvedimento perché i cittadini, ancora una volta, dopo aver già pagato questi medicinali attraverso le tasse, si trovano a doverle pagare una seconda volta con l?eliminaz dal prontuario».
«Si tratta di un provvedimento che consideriamo assolutamente ingiusto e ingiustificato – prosegue Ursini – È lesivo per i più disagiati, visti i minimi pensionistici; e puntivo per le fasce più deboli della popolazione. Per questo ricorreremo al Tar chiedendone la sospensione e il reinserimento dei medicinali esclusi nel prontuario».
Nettamente contrario è anche Alfredo Capasso, presidente napoletano dell? Acusp, che fa riferimento all?Assocontribuenti: «Diciamo ?no? alla riduzione dei farmaci oggi disponibili gratuitamente. La Sanità non è un settore nel quale operare tagli. Diciamo anche basta con gli attacchi al sistema sociale: per noi è invece da privilegiare un sistema che realizzi un nuovo modello di servizio per la salute, che garantisca l?equità sostanziale nei confronti di tutti i cittadini».
Per questo l?Acusp chiede «l?identica e concreta possibilità di accesso ai servizi per tutti e l?efficacia delle cure in un quadro di stabilità, e non di riduzione della spesa sanitaria». Ma c?è di più. «Subito promuoveremo una petizione popolare, che è ilmodo più giusto per mobilitare i cittadini. Chiediamo insomma che le mutue private, che vennero archiviate nel 1978, restino in soffitta».
Anche Angelo Pisani, presidente dell?Associazione ?Il difensore del cittadino e del malato?, dichiara guerra al provvedimento regionale. «Con questa decisione – dice – si ufficializza la violazione del diritto alla salute da parte della Regione Campania. Tale atto appare discriminatorio, ingiusto e lesivo nei confronti di migliaia di malati, nel cui interesse procederemo davanti all?autorità giudiziaria per far sì che non vengano mortificati e ignorati i più semplici princìpi costituzionali e la legge ordinaria sul sistema sanitario nazionale».
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