De Laurentiis, sceneggiata bocciata
ROMA. Dopo la sfuriata in diretta tv durante la presentazione dei calendari della nuova serie A del presidente Aurelio De Laurentiis, in casa Napoli ieri è stato il giorno del silenzio. Nessuno, né il produttore cinematografico, né il direttore generale Marco Fassone e neppure quello sportivo, Riccardo Bigon, hanno commentato quanto accaduto a Milano nel corso del sorteggio dei calendari quando il massimo dirigente azzurro, scontento degli accoppiamenti a ridosso delle sfide di Champions, ha lasciato la sua poltrona in malo modo usando un linguaggio che definire poco corretto sembra un eufemismo. "Siete tutti delle m…." e "Mi vergogno di essere italiano" alcune delle "sparate" di De Laurentiis. Alla sceneggiata è seguito un finale da film in cui De Laurentiis, per sfuggire ai giornalisti, ha fermato un ragazzo in scooter a cui ha chiesto un passaggio. Un gesto con il quale ha conquistato le simpatie di quella frangia di tifosi che vede il Napoli bistrattato ma che ha anche polarizzato su di sè le ire dell’ altra parte, mortificati dal suo atteggiamento. Molte le critiche anche tra gli addetti ai lavori e di molti suoi colleghi che hanno mal digerito un simile atteggiamento. Secondo il presidente del Genoa Enrico Preziosi, "De Laurentiis non è ancora entrato nel mondo del calcio, probabilmente continua a fare ciò che fa nello spettacolo. Ma il calcio è diverso dal cinema. Dico all’ amico Aurelio: basta, hai un po’ stufato con queste esternazioni. Essere presi a parolacce, aggiungendo che solo lui sa fare tutto e che tutti gli altri non valgono niente, è una cosa che non va bene. Abbiamo bisogno di toni più bassi e di essere tranquilli". "Così non si dà una buona immagine del calcio – ha ripreso il patron genoano – non capisco il perchè di quel gesto, quando si entra nella volgarità non va bene, non si può esternare in quel modo quando sei un personaggio pubblico che rappresenta una città come Napoli. De Laurentiis ha sbagliato e deve chiedere scusa alle persone cui ha rivolto tutti quegli insulti". Preziosi ha anche detto di non avere gradito le parole rivolte ai colleghi presidenti: "Non sono state civili, mi aspetto un atto distensivo per non iniziare il campionato in questo modo". A chi gli ha chiesto se sia, a questo punto, opportuna un’ azione disciplinare nei suoi confronti, il presidente del Genoa risponde che "personalmente me la auspico". Se ascoltiamo gli altri presidenti che fanno le coppe, nessuno ha esternato disappunto mancando di rispetto ai colleghi". De Laurentiis, sulla vicenda, oggi ha preferito non parlare. Potrebbe tornarci però oggi, quando, a Dimaro, riceverà l’ arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe che, come lo scorso anno, farà visita alla squadra nella sede del ritiro azzurro. Contro il patron azzurro c’ è da registrare oggi anche la reazione del Codacons. L’ associazione dei consumatori ha chiesto una sanzione nei suoi confronti: salire su uno scooter senza casco – riferisce il presidente Rienzi – è una violazione del Codice della Strada che va punita oltre che un cattivo esempio per i giovani".
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