De Gregorio si dice pronto a patteggiare processo scisso
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fonte:
- La Sicilia.it
sergio de gregorio Roma. De Gregorio chiede il patteggiamento; Berlusconi lo spostamento del processo a Roma e il non luogo a procedere. L’ udienza preliminare del procedimento sulla compravendita dei senatori parte con la separazione delle sorti giudiziarie dei presunti corrotto e corruttore. «Il processo si è scisso in due fascicoli differenti», spiega il legale di De Gregorio che, col consenso dei pm di Napoli, ha proposto il patteggiamento di un anno e otto mesi, con la sospensione della pena. I fatti su cui la Procura indaga da tempo, e per i quali due mesi fa aveva chiesto il giudizio immediato (non accordato), risalgono al 2006-2008, quando De Gregorio, allora senatore dell’ Idv, passò all’ opposizione diventando presidente della commissione Difesa grazie ai voti del Pdl. Per ammissione dell’ ex-senatore, quel passaggio non avvenne per ragioni politiche: fu oliato da Berlusconi, attraverso la mediazione di Lavitola, col versamento di tre milioni di euro (in buona parte “in nero”) all’ associazione “Italiani nel mondo”. L’ iniziativa faceva parte della cosiddetta “operazione libertà”, finalizzata al tentativo di corrompere altri senatori per far cadere il governo Prodi. Nell’ aula del Tribunale si sono presentati solo De Gregorio, da pochi giorni uscito dagli arresti domiciliari, e Lavitola, tuttora sottoposto alla stessa misura, ma in possesso di braccialetto elettronico. Ha dato forfait, invece, il Cavaliere, rappresentato dai suoi legali, Ghedini e Cerabona, che hanno immediatamente presentato al Gip due eccezioni. La prima riguarda la competenza territoriale: secondo gli avvocati, visto che il reato di corruzione si sarebbe consumato a Roma, il processo non va celebrato a Napoli, ma nella capitale. La seconda eccezione è di ordine costituzionale e si appella alla insindacabilità del voto dei parlamentari. In sostanza, in base all’ art. 68, deputati e senatori esercitano la loro funzione senza vincoli di mandato e possono cambiare casacca in piena libertà. Per questo «abbiamo chiesto il non luogo a procedere», ha detto Ghedini assicurando che il patteggiamento di De Gregorio «non inciderà sulla posizione di Berlusconi». «Ho commesso un errore nei confronti degli elettori di centrosinistra che mi avevano votato», dichiara l’ ex-senatore, che a Prodi ha mandato nei giorni scorsi una lettera di scuse. «Ho messo al servizio dell’ uomo sbagliato le mie capacità e il mio voto», aggiunge in riferimento a Berlusconi: «Ho accettato un patto scellerato, un finanziamento in nero al mio movimento». Il 19 luglio si terrà la prossima udienza in cui il Gip darà risposte alle richieste dei due indagati. Ieri ha solo accordato al Codacons e all’ Idv la richiesta di costituirsi parti civili. Respinta, invece, la richiesta di Di Pietro. Ga. Be. 28/06/2013.
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