15 Ottobre 2002

De Filippi batte Morandi Nel ?97 l?ultima sconfitta

Cade il programma abbinato alla Lotteria Italia

De Filippi batte Morandi Nel ?97 l?ultima sconfitta

Non succedeva dal 1997, anno dello sfortunato Fantastico di Enrico Montesano poi sostituito da Giancarlo Magalli: il programma di Raiuno abbinato alla Lotteria Italia ha ceduto nella gara degli ascolti al concorrente di Canale 5. C?è posta per te di Maria de Filippi ha superato Uno di noi con la coppia Morandi-Cuccarini: 7.028.000 spettatori (share del 30.63) contro 6.232.000 (29.27). Nonostante la vittoria complessiva delle reti Rai nel prime time e in tutte le altre fasce orarie della giornata (i programmi sono andati in onda eccezionalmente di domenica per lasciare posto sabato alla partita della nazionale), la sconfitta di Morandi ha certamente un valore simbolico e psicologico non da poco per una Rai alle prese da settimane anche con le polemiche politiche per i risultati d?ascolto.
Lo show di Morandi aveva esordito il 28 settembre con 7 milioni 305 mila con il 36.93% di share e un picco di ascolto di 11 milioni 202 mila, mentre C?è posta per te di Maria De Filippi, aveva avuto 5 milioni 641 mila spettatori con il 26,43% di share (nella prima puntata, libera dalla concorrenza di Morandi aveva raggiunto il 32%). La seconda puntata degli show aveva visto un recupero della De Filippi: 29,97% di share e 6 milioni e 261 mila telespettatori contro 33,84% e 6 milioni e 957 mila telespettatori di Uno di noi. Ieri è stato sorpasso. E se Paolo Gentiloni (Margherita) attribuisce la sconfitta alla presenza del ministro Gasparri («nei minuti in cui è stato ospite il programma ha perso 700 mila spettatori»), dalla maggioranza arrivano letture diverse: per Alessio Butti, responsabile informazione di An, la colpa è del «format chiavi in mano che l?onnipotente Bibi Ballandi ha venduto alla Rai» mentre il Codacons parla di «show noioso, lento e ripetitivo». Piccola consolazione nel pomeriggio: «Domenica in» ha superato «Buona domenica» non solo nella terza parte ma anche nella seconda. Anche se Maurizio Costanzo ci tiene a precisare: «Abbiamo comunque vinto tre ore su cinque».

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