Dazn può cambiare le carte in corsa?
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fonte:
- Today.it
Addio alla doppia utenza su Dazn. Una ”bomba” esplosa negli ultimi giorni e che al momento non ha incontrato la smentita dell’emittente. Una sorta di silenzio-assenso che sembra avallare l’ipotesi che ha mandato in subbuglio tutti gli abbonati alla piattaforma proprietaria dei diritti tv per le partite di Serie A. Se la notizia venisse confermata, gli utenti non avranno più la possibilità accedere in contemporanea allo stesso abbonamento da due utenze o device differenti. In parole povere, chi ha deciso di dividere il peso dei 29,99 euro mensili per vedere la Serie A da due diverse abitazioni, non potrà più farlo. La data in cui terminerà la cosiddetta concurrency non è ancora chiara (si parla di metà dicembre), quello che è chiaro però è che, in caso di modifica, i consumatori potrebbero fare ben poco, se non esercitare il recesso e dire addio alle partite di calcio o al massimo rivolgersi a Sky, che però detiene soltanto tre partite su dieci. L’unica possibilità di sdoppiamento che rimarrebbe consentita sarebbe quella di due dispositivi diversi ma con lo stesso indirizzo IP, ossia collegati alla medesima connessione internet, quindi, nella stessa casa o nello stesso ufficio.
Dazn, addio alla doppia utenza?
Dazn non è ancora intervenuta in merito alla notizia, quindi le motivazioni alla base di questa strategia possono soltanto essere ipotizzate. Quella che da una parte sembra un’idea per arginare la pirateria e l’utilizzo fraudolento della doppia utenza (fattori che influiscono negativamente su valore dei diritti tv), dall’altra appare come una mossa per incrementare il numero degli abbonati e di conseguenza gli introiti. Al di là della causa scatenante, che siano i comportamenti illegali o la necessità di dare una spinta alla campagna abbonamenti, a pagare le conseguenze sono sempre i consumatori, delusi ancora una volta. Già perché fin dagli albori di Dazn, il rapporto con gli utenti non è mai stato idilliaco a causa dei continui disservizi durante lo streaming i match di campionato. Problemi che sussistono tutt’ora che la piattaforma detiene tutte le partite del campionato: dalla risoluzione che cala all’improvviso fino alle schermate nere, il servizio continua a non essere all’altezza, né dell’evento trasmesso, né del prezzo pagato dagli abbonati. Così, mentre ogni weekend i tifosi si siedono sul divano sperando di vedere le partite senza interruzioni, arriva l’ipotesi dell’addio alla doppia utenza.
Dazn e “l’incentivo” dell’abbonamento che si sdoppia
Se l’idea di non poter più ”smezzare” l’abbonamento con un amico o un parente è andata di traverso ai tifosi, ad accendere la furia degli utenti è stato il dietrofront di Dazn, che aveva attirato gli abbonati proprio con la possibilità di ‘sdoppiare’ la visione dei contenuti su due dispositivi differenti allo stesso prezzo. Un invito che adesso non campeggia più sul sito della piattaforma, ma che è stato ”screenshottato” in tempo e diffuso sui social, dove è diventato immediatamente virale.
“Dazn si sdoppia: potrai guardare due contenuti allo stesso momento e su due dispositivi diversi. Nessun vincolo, solo la passione ad unire stanze, città, regioni e persone diverse”: uno slogan che adesso ha il sapore di beffa per gli utenti, tra chi si sente ”tradito”, chi grida ”vergogna” e chi parla di ”scorrettezza”.
Ma siamo di fronte ad una pratica scorretta? Dazn può attuare questo tipo di modifiche in corsa? Lo abbiamo chiesto a Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, Unione Nazionale Consumatori: ”È evidente che, anche se in via generale l’art. 70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche consente di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali nel corso del rapporto, è una pratica commerciale ingannevole promettere al consumatore un servizio se si è già deciso di non darlo più”.
”Dazn sta facendo scena muta e questo è intollerabile – ha spiegato Dona a Today – Il fatto che non abbia ancora smentito ufficialmente, con un comunicato stampa e un apposito avviso sul sito, la notizia apparsa ieri su tutti gli organi di informazione, non depone certo a suo favore e ci fa temere che non si tratti di una bufala”.
Al momento, leggendo le condizioni di utilizzo presenti sul sito di Dazn, al punto 8.3 del regolamento è ancora presente la possibilità della doppia utenza: ”L’abbonamento dà diritto all’utilizzo del Servizio DAZN su un massimo di due dispositivi contemporaneamente. Ai sensi del precedente Articolo 8.1.2, l’utente accetta che i dati di login siano unici per lo stesso e non possano essere condivisi con altri. Tali dati potranno essere modificati in qualsiasi momento visitando il nostro sito web e cliccando sulla pagina Il mio Account”.
Ma Dazn, come previsto dall’articolo 70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche citato da Dona, consente di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali nel corso del rapporto. Una eventualità prevista anche dalle condizioni di utilizzo della piattaforma, che rimane libera di apportare modifiche comunicandole ai singoli utenti via mail con almeno 30 giorni d’anticipo. Al punto 2.3 del regolamento Dazn chiarisce che ”la struttura complessiva dell’abbonamento al Servizio DAZN non potrà essere modificata a svantaggio dell’utente”, fatta eccezione per casi in cui viene ampliato il palinsesto, un po’ come avvenuto quando Dazn ha acquisito i diritti di tutte le partite di Serie A, incrementando il costo mensile dell’abbonamento.
L’esposto del Codacons: “Pronti ad una campagna collettiva di disdette”
Intanto, il Codacons ha presentato un esposto per porre il caso all’attenzione dell’Agcom e dell’Antitrust, chiedendo che venga accertata la correttezza dell’operato della società: ”Se sarà confermata la decisione di Dazn di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro. Se da un lato è comprensibile l’esigenza di combattere la pirateria, dall’altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori”.
”Se venisse confermata l’indiscrezione – si legge nell’esposto – il comportamento posto in essere dalla piattaforma lascerebbe pensare come l’emittente abbia posto in essere una pratica commerciale scorretta nei confronti di numerosi utenti/fruitori possessori dell’abbonamento, spingendosi a modificare unilateralmente il contratto a monte sottoscritto, proprio in ragione di quella clausola che risultava esser – a parer degli utenti – economicamente vantaggiosa e che poteva permettere una divisione del canone mensile di pagamento o con un proprio familiare o con un amico”.
Il presidente dell’associazione Carlo Rienzi ha minacciato di avviare proteste collettive se Dazn dovesse confermare la modifica: ”Avvieremo iniziative di protesta in tutta Italia, e valutiamo la possibilità di una campagna collettiva di disdetta degli abbonamenti da parte dei tifosi, per inadempimento da parte della società”.
L’interrogazione del Pd: “Il Governo intervenga a tutela di milioni di tifosi”
In attesa che Dazn chiarisca la situazione il ”caso” è arrivato anche alla Camera, dove un’interrogazione del Partito Democratico con primo firmatario il deputato Andrea Casu, e sottoscritta da tutti i componenti dem della IX commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni David Gariglio (capogruppo), Vincenza Bruno Bossio, Andrea Romano, Umberto Del Basso de Caro, Luciano Pizzetti, Laura Cantini, è stata inviata ai ministri Giancarlo Giorgetti e Vittorio Colao: ”Stando a quanto si apprende da numerose testate giornalistiche, a partire da metà dicembre Dazn non permetterà più di utilizzare due utenze con un unico abbonamento, così come previsto dal punto 8.3 delle condizioni di utilizzo della piattaforma, per la visione dei contenuti sportivi e agli utenti abbonati sarà garantito il diritto di recesso entro 30 giorni. Tale decisione, non prevista dalle condizioni generali di contratto, potrebbe arrecare notevole pregiudizio nella fruizione del servizio e sta, pertanto, generando fra gli appassionati molte critiche e preoccupazioni. Quali iniziative intendono assumere il ministro dello Sviluppo economico e quello dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale al fine di tutelare gli interessi di milioni di tifosi?”.
Cosa succederà? La situazione resta nebulosa. Va chiarito se il comportamento dell’azienda può risultare lesivo nella sfera dei diritti e degli interessi degli utenti e se siamo di fronte ad una vera e propria pratica scorretta, visto che la possibilità della doppia visione era stata utilizzata come incentivo per attrarre gli abbonati. Il tempo che passa senza una smentita fa sbriciolare l’ipotesi che si tratti di una bufala o di un pesce d’aprile fuori stagione, anzi, dopo l’esplosione di una ”bomba” del genere, il silenzio di Dazn risulta ancora più assordante.
Giorgetti convoca Dazn
Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha convocato i vertici di Dazn per “fare chiarezza, a tutela dei consumatori”, anche sulle ultime decisioni dell’azienda che detiene i diritti tv del calcio di Serie A. Giorgetti, insieme con la sottosegretaria Anna Ascani che ha la delega sulla materia, ha invitato i rappresentanti Dazn martedì prossimo alle ore 15.
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