Dazn e il calcio ancora in mezzo alla bufera l’abbonamento non si potrà più condividere
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fonte:
- La Stampa
Tornano le proteste dei tifosi sui social e gli esposti dei consumatori contro Dazn. Non è colpa di altri blackout durante le dirette delle partite di Serie A, ma di una decisione presa dalla stessa azienda britannica che ha cancellato la possibilità della doppia fruizione dello stesso abbonamento: opzione molto apprezzata che permetteva di condividere con un amico o un parente le credenziali di accesso per vedere la partita in due luoghi diversi. A brevissimo Dazn comunicherà la modifica agli abbonati che, se non accetteranno le nuove condizioni, potranno recedere entro 30 giorni. Era un benefit che solitamente le piattaforme streaming non offrono. Nella Liga spagnola, ad esempio, è stato vietato da tempo per evitare un deprezzamento dei valori dei diritti tv. Ma ovviamente questo non è un argomento sufficiente a placare le lamentele dei tanti clienti che minacciano la disdetta, oppure a fermare le iniziative del Codacons che si è rivolto ad Antitrust e Agcom parlando di una «marcia indietro»in grado di «configurare una violazione delle norme civilistiche con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori». Ha sollevato parecchie perplessità il fatto di cambiare i termini degli accordi in mezzo alla stagione, dando la sensazione di ribaltare le regole a partita in corso. La scelta di Dazn, presa a livello globale, nasce dalla constatazione che il 20% dei clienti rinegozia l’abbonamento su un circuito parallelo sfruttando proprio la doppia fruizione. Esistono chat su Telegram o siti internet dove avvengono questi scambi che di fatto rappresentano una forma di pirateria commerciale. Resta, però, il problema dell’80% che invece si comportava correttamente e ora dovrà rinunciare a un innegabile vantaggio. La decisione, infatti, è stata molto sofferta anche per le possibili conseguenze. Non è escluso che una parte di questi clienti possa andarsene.E non è sicuro un recupero tra gli abbandonati dalla doppia fruizione. Qui potrebbero entrare in gioco le sinergie dell’alleanza con Tim che ha supportato Dazn con 340 milioni a stagione sugli 840 dell’offerta dell’azienda britannica per i diritti tv della Serie A. Chi ha perso l’appoggio di un conoscente per guardare le partite potrebbe rivolgersi proprio a Tim, che offre tariffe molto economiche, comprensive anche di Champions.A quel punto potrebbe esserci un travaso che avvicinerebbe i dati attuali, che secondo il Sole24 Ore sarebbero pari a 1,2 milioni di abbonati a Dazn e meno di 700mila a Tim. Per capire davvero certe mosse, bisogna forse allargare lo sguardo.
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