Codacons parte con la class action contro Volkswagen e punta alla sostituzione dei motori incriminati. Ieri mattina l’ associazione dei consumatori ha notificato la prima azione collettiva contro la casa automobilistica tedesca per lo scandalo delle emissioni falsificate dei motori diesel. Il primo atto è stato depositato in Tribunale a Venezia che è territorialmente competente visto che il Volkswagen group Italia spa ha sede a Verona. Per questo motivo, il prossimo 11 febbraio, l’ azienda dovrà comparire davanti ai giudici per rispondere alle richieste risarcitorie formulate da Codacons. Nello specifico l’ associazione spiega che da una parte non sono state rispettate le norme di correttezza e buonafede e che ci sarebbe un inadempimento contrattuale, e dall’ altra che il consumatore sarebbe stato inconsapevolmente coinvolto nell’ emissione di sostanze tossiche determinando un danno ambientale e per la salute umana. «Il consumatore – scrive quindi Codacons – è stato vittima di pratiche commerciali scorrette, di pubblicità ingannevole e aggressiva per occultare i dati sulle emissioni. Il messaggio “Das auto” non solo avrebbe fornito informazioni non corrette, ma avrebbe indotto i clienti ad assumere decisioni che, altrimenti, non avrebbero preso. E poi quando un soggetto ha comprato un motore diesel ha determinato l’ emissione di sostanze nocive. E così ha immesso nell’ ambiente sostanze tossiche» Alla luce di questi elementi l’ associazione invita gli automobilisti a mobilitarsi compilando i moduli a disposizione sul sito www.codacons.it «Tutti i proprietari di vetture del gruppo Volkswagen coinvolte nello scandalo – afferma l’ associazione – possono formalmente pre-aderire alla class action, in attesa della pronuncia del Tribunale sulla ammissibilità, e chiedere il risarcimento dei danni subiti per un importo tra 10mila e 50mila euro ad automobilista». © riproduzione riservata.

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