21 Novembre 2008

Dal Molin, respinto il ricorso del No

 Il Comune: «Ora vogliamo vedere il progetto definitivo» Costa: «Tutto è stato fatto rispettando le norme»

Il Tar del Veneto respinge il ricorso presentato da Codacons, Ecoistituto veneto, comitati, comuni di Vicenza e Padova e Società aeroporti contro l?operazione ?Ederle 2? al Dal Molin. Di più non dicono né scrivono i giudici amministrativi: le motivazioni ancora non sono state rese note, anche se tutto fa pensare che il ricorso contro il progetto americano è stato cassato perché il progetto definitivo ancora non c?è. L?UDIENZA. Il confronto fra avvocatura di Stato e ricorrenti era andato in scena l?8 ottobre. A Venezia finalmente era giunta l?ora della sentenza di merito. La prima tappa della lunga battaglia legale, infatti, era stata a giugno, quando il Tar del Veneto aveva accolto la richiesta di sospensiva, bloccando il cantiere del Dal Molin e affidando al Comune la vigilanza sul rispetto dell?ordinanza. IL RICORSO.  Al Codacons e ai comitati veniva riconosciuto di aver posto domande chiave sulla procedura fin lì seguita, sui documenti presentati dal governo e dalla Difesa, sull?impatto ambientale. Il provvedimento veniva per ben due volte ribaltato dal Consiglio di Stato, a luglio e ad agosto, sbloccando i lavori e rinviando il cerino al Tar per la sentenza di merito. Il Consiglio di Stato aveva dato atto ai giudici di primo grado di aver dovuto esprimersi sulla base di una documentazione incompleta. La sospensiva era stata annullata, dal momento che la decisione di dare il via libera alla base americana veniva definita un atto politico e, come tale, insindacabile dalla giustizia amministrativa. Quarantadue giorni dopo l’udienza dell?8 ottobre, è stata resa nota la decisione del Tar. Cosa accadrà a questo punto? Il cantiere potrebbe subire una accelerazione, con la presentazione del progetto definitivo e l?avvio del programma di demolizioni del settore ovest del Dal Molin. Ogni ostacolo giuridico è stato rimosso: a meno che non venga presentato appello al Consiglio di Stato. L?ipotesi più plausibile, tuttavia, è che il fronte del No attenda che sia consegnato al Geniodife il progetto definitivo della Ederle 2 per tornare a sollevare le eccezioni sull?impatto ambientale e idrogeologico. PRUDENZA.  Le disposizioni del Tar sono piombate ieri pomeriggio a freddo, cogliendo di sorpresa i protagonisti, al punto che Carlo Rienzi, presidente del Codacons, dichiara: «Non abbiamo ancora saputo nulla». In sintonia c?è anche Giancarlo Albera, portavoce del Coordinamento dei comitati contrari alla base Usa, che si limita a commentare: «È soltanto una sorta di avviso, che non fornisce alcuna motivazione. È un problema delicato, aspettiamo di leggere qualcosa di più. E soprattutto, aspettiamo di vedere il progetto definitivo». La richiesta è stata ribadita ieri anche dal sindaco Achille Variati, che una settimana fa è stato ricevuto al Geniodife: «Chiediamo che il progetto sia presentato anche al Comune». Se non si può inoltrare ricorsi, senza progetto non si può nemmeno demolire e costruire. Prudente anche il commissario straordinario Paolo Costa: «La sentenza ci conforta nella nostra idea di aver lavorato in ottemperanza di tutte le normative del caso». «Ora dialoghiamo per il bene della città – è l?appello di Roberto Cattaneo, leader del comitato del Sì – anche il Tar ha dimostrato che non c?è più spazio per ricorsi, anche se temo che questa sentenza non fermerà il comitato del No».
 

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