Dal latte alle tate: risparmi impossibili «Si spende fino a mille euro al mese»
-
fonte:
- La Nazione
donzelli (codacons): «mancano aiuti concreti alle famiglie»
«FARE un figlio oggi? Un lusso che non tutti possono permettersi». A pensarla come la maggior parte degli italiani è anche Marco Donzelli, presidente di Codacons. Dopo la bufera scatenata dalla campagna del Fertility day, firmata dal ministro Beatrice Lorenzin, abbiamo voluto fare un calcolo di quanto costa avere un bambino nel 2016, con i tempi (stretti e faticosi) che corrono e le poche politiche dello Stato che possano aiutare le giovani coppie a desiderare di avere un figlio. «Desiderarlo – sostiene Donzelli – ma anche crescerlo come si deve. Il generale impoverimento delle famiglie anche toscane e senesi e il poco sostegno da parte dello Stato hanno reso sempre più difficile per le famiglie mettere al mondo un figlio. Mentre i cittadini hanno perso potere d’ acquisto, i costi a loro carico sono saliti: oggi la spesa per mantenere un bambino arriva a sfiorare, nei primi anni di vita, circa 12mila euro all’ anno, tra alimentari, biancheria, carrozzine, passeggini, fino all’ educazione tra asili nido e babysitter». QUINDI, facendo due conti, la stima arriva a quasi mille euro al mese e pensate a quale cifra verrebbe fuori se calcolassimo le spese nella fascia tra i 0 e i 18 anni. Ve lo diciamo noi: oltre 170mila euro. «Tra le spese principali – continua Donzelli – ci sono gli asili nido, tra l’ altro sovraffollati, che costringono i genitori a ricorrere agli asili privati, con rette che variano tra i 500 e i 650 euro al mese. Esoso è il latte in polvere, tra i 10 e i 19 euro se preso di buona qualità, o i pannolini, con un prezzo che varia da 0,15 a 0,40 centesimi, per un totale annuo che può arrivare anche a mille euro. Sono solo alcune voci fondamentali nella crescita del bambino, mettiamoci poi le babysitter, il pediatra, magari qualche sport e via dicendo. Per i futuri genitori la situazione non si prospetta di certo rosea». «CERTO – aggiunge Donzelli – si tenderà a risparmiare sull’ abbigliamento, prendendo vestitini di seconda mano o dismessi da qualche cugino. La situazione cambia poco, i giovani sono comunque annientati dai costi». La soluzione del presidente Codacons è chiara: «Per combattere la crisi della natalità devono interevenire le istituzioni, in primis lo Stato, investendo soprattutto sulle giovani coppie, ma anche su servizi come la scuola e l’ università. I bonus bebè non bastano e non garantiscono la copertura delle spese, che si accumulano e pesano nel bilancio familiare sia nei primi anni che nell’ età adolescenziale». Michela Piccini.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- VARIE
-
Tags: bambini, figli, marco donzelli