Dal Codacons allarme creme solari: «Alcune contengono sostanze cancerogene»
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fonte:
- La Sicilia.it
Verso l`estate.
Dal Codacons allarme creme solari: «Alcune contengono sostanze cancerogene»
Un sole splendente, una leggera brezza, acque tiepide, temperature nella norma: prima vera domenica di maggio con tutti gli «ingredienti» giusti per una overdose di mare. E così da Oriente a Occidente le spiagge siciliane sono state prese d`assalto. Anche se la stagione non è ufficialmente cominciata e molti lidi sono ancora chiusi. «Lucertole» semi ferme, indigeni (tanti) e turisti (pochi), da Cefalù a Mondello da Taormina ad Acitrezza dalla Plaia a Fontane Bianche, a crogiolarsi al sole perché «regola alcune funzioni organiche, stimola la produzione di vitamina D e agisce alla stregua di disinfettante naturale». Insomma, un toccasana per l`organismo. Pelle inclusa. Purché preso a giuste dosi. Gli esperti l`hanno ripetuto fino alla noia: l`esposizione scriteriata è fonte di guai, come eritemi e scottature. Pertanto la regola generale è: al sole con moderazione, nelle ore meno calde e usando creme protettive e adeguate al proprio fototipo.
Già, le creme solari. Anche qui la cautela è d`obbligo. Da un`indagine che compara 12 prodotti di larga diffusione in Italia emerge la presenza di alcune sostanze sulle quali il Codacons (l`associazione consumatori) chiede una verifica da parte della magistratura e del ministero della Salute. Si tratta dei Peg, che renderebbero la pelle più permeabile anche ai composti nocivi; i parabeni, in genere combinati con il fenossietanolo, solvente antibatterico ma che secondo gli esperti avrebbe effetti negativi sul sistema riproduttivo; infine i liberatori di formaldeide, sostanze capaci di cedere questa molecola che il Circ (Cancer International Research Center) classifica come cancerogena.
Per il principio di precauzione, il Codacons chiede al ministero della Salute di avviare una indagine sulle creme solari commercializzate in Italia, al fine di accertare in quale misura tali sostanze, bocciate dagli esperti, possano rappresentare un rischio per la salute dei consumatori e, se necessario, disporne il ritiro dal commercio.
E sì, sembra facile dire mare. Ma non per tutti è così. A entrare in crisi al solo pensiero di indossare un costume è l`80 per cento delle donne italiane under 50. Se poi l`oggetto del desiderio non è un castigato intero ma un sexy bikini, l`isteria è proprio dietro l`angolo.
E` il prodromo della dura lotta contro i chili in eccesso accumulati nei pigri mesi invernali. Una battaglia – dispiace dirlo – nella maggior parte dei casi persa in partenza. Nell`ultimo anno, infatti, ben 8 italiane su 10 hanno provato una qualche dieta e una percentuale analoga ripeterà l`esperienza proprio in queste settimane. Quante otterranno i risultati sperati? Un misero 15%. Dura, eh? Ma verità inconfutabile: sono infatti i risultati di una ricerca che ha studiato le abitudini alimentari e il rapporto con le diete di oltre 1.000 donne tra i 20 e i 50 anni.
Il 28% delle donne, secondo lo studio, interromperà praticamente subito il sobrio regime alimentare inaugurato; il 23% resterà a stecchetto per non più di 10 giorni; il 34% riuscirà a resistere fino a due settimane.
La dieta, infatti – si sostiene – si rivela sempre più spesso un`esperienza negativa: non serve a nulla in termini di reale perdita di peso, provoca malesseri e disturbi vari, fa aumentare ansia e nervosismo e abbassare il desiderio.
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