8 Febbraio 2005

Da Pordenone lettere in ritardo anche con la posta prioritaria

Esperimento effettuato dal Codacons. Annunciati esposti alla Procura e all?autorità Antitrust

Da Pordenone lettere in ritardo anche con la posta prioritaria

Pubblicizzate come lepri, in realtà le lettere affidate a Poste Italiane si muovono alla velocità delle tartarughe. Lo dimostra un?inchiesta del Codacons che infila a Pordenone, in buona compagnia, la maglia nera del ritardo postale: + 2 giorni rispetto alle dichiarazioni dell?azienda sia per la posta ordinaria che per quella prioritaria.

Ad effettuare l?esperimento, che ha poi consentito di accertare se siano o meno rispettati i tempi indicati da Poste Italiane spa, sono stati Codacons e Lista consumatori che hanno inviato, dalle cassette postali di mezz?Italia, delle lettere indirizzate alla sede romana di Codacons. I tempi – rilevati dai timbri presenti sulle buste – sono stati «ben diversi da quelli previsti – rimarcano dall?associazione dei consumatori – e in alcuni casi, i ritardi sono stati anche di 3/4 volte il tempo di consegna previsto».
Per una lettera affrancata come ?posta ordinaria?, l?azienda indica come obiettivo il terzo giorno lavorativo dopo quello di spedizione. Nel caso della missiva impostata a Pordenone, il ritardo è stato di due giorni. Due, quindi, più quello di spedizione, più tre: ovvero sei giorni di viaggio per arrivare nella cassetta del destinatario nella capitale. Peggio di Pordenone, e record negativo italiano, Follonica, in provincia di Grosseto, che ha maturato 9 giorni in più di quelli previsti; segue Aosta, con +7 giorni, Fisciano, in provincia di Salerno, +4 giorni, e Este, in provincia di Padova, +3 giorni. Al pari di Pordenone ci sono Cagliari, Catanzaro, Vallo di Lucania (in provincia di Salerno).
Per quel che riguarda la posta prioritaria, Poste Italiane spa ha, come obiettivo, il recapito dopo un giorno lavorativo oltre quello di invio. Non ha rispettato l?impegno la lettera imbucata a Bari, e sempre diretta a Roma, che ha accumulato +4 giorni oltre ai 2 indicati dall?azienda; segue Ostuni, in provincia di Brindisi, +3 giorni; mentre Pordenone è al pari di Catanzaro, Cagliari, Trani (in provincia di Bari); con un giorno sono accomunate Cittaducale, in provincia di Rimini, Milano e Sassari.
Per Codacons e Lista consumatori si tratta di «ritardi inaccettabili» e di un comportamento scorretto da parte dell?azienda che fornisce informazioni non puntuali rispetto ai tempi di consegna. Le contromisure annunciate dalle associazioni sono piuttosto pesanti: un esposto all?autorità Antitrust per pubblicità ingannevole, e «se la situazione peggiorerà – anticipano – presenteremo una denuncia per truffa e una richiesta al ministero delle Comunicazioni perché revochi a Poste Italiane la concessione per i servizi postali».
Dal sindacato, che da tempo segnala la situazione per alcuni versi drammatica in cui opera il personale di Poste Italiane, sempre sotto organico, un invito a chiedersi «con che criteri e modalità Poste Italiane ha effettuato le rilevazioni sulla qualità». I ritardi nel recapito della corrispondenza non sono una novità, e a chi si lamenta l?azienda replica solitamente con una cortesissima lettera in cui, a malincuore, informa l?utente che egli è compreso in quel 2% di utenti per i quali il servizio, nonostante l?impegno, non può essere ottimale. Rimane da capire «quanti 2% ci siano in Italia, ovvero utenti che non beneficiano di un servizio efficiente».

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