E così anche l’ ora legale/solare, la convenzione delle convenzioni più piacevole dell’ anno, quella a cui si sottomette sonnacchioso anche chi ha qualche problema col principio di autorità, nella litigiosa Italia è finita nella lista delle cose messe in discussione e su cui ci si divide in pro e contro. Ora rischia di essere archiviata e ricordata con qualche nostalgia dalle generazioni che l’ hanno conosciuta, come successe alle domeniche a piedi anni Settanta (peraltro tornate in auge pure loro). Val la pena ricordare le ragioni per cui fu «inventata» da Benjamin Franklin e adottata dall’ Italia nel 1916: erano una economica e una antropologica, il risparmio di energia e la salute mentale e corporale conseguente al maggior numero di ore di luce solare. Oggi queste due ragioni vengono esaltate o contestate dai partiti del pro e del contro. Quanto al risparmio, parlano i numeri di Terna e dicono che l’ ora legale dal 31 marzo scorso ha evitato all’ Italia di sprecare 568,2 milioni di kilowattora, vale a dire 93,7 milioni di euro; cifra che, sommata a quelle degli anni fino al 2004, fa 900 milioni di euro conservati. E con queste cifre anche il Codacons dice: ora legale tutto l’ anno! Tra l’ altro, dicono, si avrebbe il vantaggio di recuperare l’ ora di luce anche in inverno e senza i costi legati all’ aggiustamento dell’ orario e a quelli umani conseguenti al sonno disturbato (pare che a ogni cambio in farmacia aumenti la vendita di prodotti contro il jetlag, e senza andare da nessuna parte). La Fieg (Federazione italiana editori giornali) smentisce che ci sia qualsiasi sfasamento sui tempi di lavorazione e quindi non resta che vedere se regge anche la seconda ragione per cui l’ ora legale/solare fu scelta: quella salutista. Su questo fronte, nonostante gli esperti di un’ azienda di materassi su misura con un certo autolesionismo siano intervenuti per dire che dormire troppo fa male, i medici del 114° Congresso della Società di Medicina Interna in corso a Roma fanno sapere che parleranno del rapporto sonno/cuore e le conclusioni sono che l’ ora solare fa bene al cuore e ad altri organi. La prova? Il lunedì dopo la prima domenica solare (quindi domani) è quello con meno infarti dell’ anno. Sursum corda.
sara ricotta voza
 

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