19 Maggio 2005

Cuma, il depuratore che non pulisce il mare

MELLUSO: L?IMPIANTO NON è IN GRADO DI SCARICARE ACQUE PULITE SE LAVORA I REFLUI DI 180 MILA ABITANTI

Cuma, il depuratore che non pulisce il mare

Fare turismo e la risorsa pesca come opportunità di rilancio e di occupazione nel litorale domitio: questo il tema dell?incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Monte di Procida, promosso dall?amministrazione comunale e dall?associazione ambientalista Costa dei Sogni. Nel corso degli interventi, un?attenzione particolare ricade sulla condizione necessaria per promuovere i due settori: il recupero della risorsa mare, che passa per la costruzione di condotte sottomarine.

E? la più efficace soluzione per il recupero del mare del litorale domito: le condotte sottomarine che assicurano risultati migliori rispetto agli attuali sistemi, compreso quel depuratore di Cuma oggetto dopo i continui malfunzionamenti di un prossimo ?restyling?. La proposta parte dall?associazione Costa dei sogni, e più recisamente dal suo presidente Annamaria Lubrano e dal suo rappresentante legale Gaetano Montefusco.
Costa dei Sogni riprende infatti le ostilità contro i ritardi della pubblica amministrazione, e convoca nel?immediato una riunione degli Stati generali dei movimenti che si battono per i diritti dei consumatori. ?Ho già parlato con gli amici Giuseppe Ursini del Codacons, con Angelo Pisani di Noi Consumatori e con Carlo Alvano dell?Adiconsum – afferma Montefusco. – Contatterò le altre associazioni per un?azione comune. Dobbiamo bloccare i pagamenti dei canoni delle acque reflue. Mai più soldi alle amministrazioni che danno solo disservizi!?
Le parole di Montefuscono replicano all?intervento del professor Giovanni Melluso, scienziato e appassionato ambientalista, che ha fornito dati impressionanti entrando in aperta polemica con le affermazioni del senatore Salvatore Lauro, il quale lamenta il mancato funzionamento del depuratore di Cuma. ?Il depuratore fa il suo dovere!?, ha precisato il docente che tecnicamente sovraintende proprio all?impianto di Cuma. ?Funziona ed è sotto il continuo controllo della magistratura. Il problema è un altro. E? che all?impianto arriva una quantità di materiale trattato di 2,5 metri cubi al secondo. Sono 20 tonnellate al giorno di materiale in sospensione che va a amare! Sono rifiuti trattati ma sono sempre rifiuti! Non possono essere scaricati sulla spiaggia! Nessun depuratore è in grado di scaricare acque che consentono la balneazione se lavora i reflui di centottantamila abitanti equivalenti?. L?intervento di Melluso susciterà certamente polemiche negli ambienti del Commissariato straordinario di governo alla tutela delle acque dove si sostiene ? nell?incredulità dei più che attendono da anni gli interventi programmati- che, a regime, da quella foce usciranno acque da riusare.
Nel corso del convegno, si è poi discusso delle opportunità che si verrebbero a prefigurare dal recupero del mare, in primo luogo il turismo e la pesca, attività per la quale l?amministrazione di Monte Procida, guidata da Giuseppe Coppola, prevede un interessante piano di sviluppo. Una porposta giunge dal biologo Giovanni Cozzolino che evidenzia come le deiezioni degli animali in alto mare provochino un minore impatto ambientale, e come il litorale domitio coi suoi bassi fondali si presti bene all?occorrenza mentre Roberta Schettini, esperta di scienze alimentari, aveva a sua volta già evidenziato la necessità di allontanare i reflui dalla costa per il pericolo che essi costituiscono per il consumo dei frutti di mare. Tutti d?accordo, quindi, ad allontanare il materiale organico dalle spiagge per ripristinare la balneazione, anche se al convegno si è discusso anche delle possibilità immediate di fare turismo. E? quanto hanno sostenuto nei rispettivi interventi il senatore Lauro e la professoressa Carmela Pugliese, i quali sollecitano cittadini, imprenditori, ricercatori e uomini politici, a fare sistema, a coordinare la loro azione in funzione di un progetto comune di sviluppo in favore del turismo. Turismo, al quale anche la pesca può offrire un significativo apporto secondo Gennaro Scognamiglio, responsabile nazionale dell?Uncipesca, che della pesca-turismo ne sta facendo una realtà che già consente ai turisti di trascorrere una giornata con le cooperative dei pescatori non solo per catturare prede ma anche per vedere più da vicino le bellezze del mare e della costa.

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