24 Settembre 2018

Crollo Genova, nuovi interrogatori: Marigliani e Rigacci non rispondono ai pm

Questa mattina hanno preso il via negli uffici della Procura di Genova gli interrogatori di Stefano Marigliani e Riccardo Rigacci , rispettivamente direttore del primo tronco di Autostrade e il suo predecessore, indagati per il crollo del ponte Morandi insieme ad altre 18 persone e alle società Autostrade e Spea Engineering. I due non hanno risposto ai pm. GUARDA IL VIDEO – Ponte di Genova: Fincantieri non ha la qualifica per costruirlo Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere «In questa fase non ci viene fatta una contestazione di una condotta specifica, per questo ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere», ha detto l’ avvocato Guido Colella, il legale di Riccardo Rigacci , ex direttore del primo tronco di Autostrade, al termine dell’ interrogatorio davanti ai pm che indagano sul crollo di ponte Morandi. Anche Stefano Marigliani, attuale direttore del primo tronco, ha fatto scena muta davanti al pm. «Siamo in una fase estremamente preliminare e ‘mobile’. Valuteremo se farci sentire nelle prossime settimane», hanno detto i legali del dirigente, gli avvocati Guido Carlo Alleva e Davide Sangiorgio . l’ emergenza a genova 4 settembre 2018 Crollo ponte Morandi, ultime notizie giorno per giorno Incidente probatorio il 25 settembre All’ incidente probatorio sul crollo del Ponte Morandi, che si apre il 25 settembre, parteciperà anche il Codacons, parte offesa in rappresentanza della collettività. Lo rende noto l’ associazione dei consumatori, la cui costituzione è stata ammessa dal gip del Tribunale di Genova, Angela Maria Nutini . «Codacons – ha spiegato il presidente Rienzi – è stata l’ unica associazione di utenti ad essere ammessa al procedimento sul crollo del viadotto». GUARDA IL VIDEO – Crollo Genova: ecco come sarà il ponte d’ acciaio di Renzo Piano Centinaio: il commissario deve essere un tecnico Il commissario alla ricostruzione del Ponte Morandi, secondo il ministro all’ Agricoltura Gian Marco Centinaio , dovrebbe essere «un tecnico. Non deve essere un politico, per evitare quello che è successo in passato con altri fatti che sono accaduti nel nostro Paese», ha detto arrivando all’ incontro FilierAgrItalia 2018, a Milano. «Io penso a un tecnico che si occupi di questo argomento e che lavori il più velocemente possibile per dare una risposta a Genova». Questa mattina l’ ex ministro della Giustizia Andrea Orlando , ora parlamentare del Pd, ha incontrato questa mattina il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi e il responsabile amministrativo per parlare delle esigenze degli uffici che, dopo il crollo del ponte Morandi, «stanno affrontando un lavoro straordinario». MANCA UN’ ATTESTAZIONE 21 settembre 2018 Ponte di Genova, Fincantieri non ha la qualifica per ricostruirlo Toti, si può ricostruire in 12-15 mesi «Noi ribadiamo che in 12, massimo 15 mesi, il ponte si può ricostruire. Non tollereremo ritardi», ha detto ai microfoni di Rtl 102.5, il governatore della Liguria Giovanni Toti . «Aspettiamo un decreto che era partito molto male, senza di noi. Abbiamo lavorato, anche insieme a Conte, per una serie di misure per la ricostruzione con soggetti interessati, soggetti che avevano il dovere di farlo. Poi il governo ha preso un’ altra strada». GUARDA IL VIDEO – Ponte Morandi: dal crollo al decreto Genova, la vicenda giorno per giorno Toti: il governo dovrà rispondere dei ritardi «Se il Governo pensa che un commissario straordinario faccia più in fretta a ricostruire il ponte Morandi rispetto a Autostrade, Fincantieri e Renzo Piano, io sono disponibilissimo a seguire la strada del Governo, però se ci metterà un giorno in più, ne dovrà rispondere», ha detto il presidente della Regione Liguria e commissario per l’ emergenza Giovanni Toti intervistato da Fabio Fazio ieri sera nel corso della prima puntata di “Che tempo che fa”. PRONTO IL provvedimento 20 settembre 2018 Decreto Genova, Autostrade avrà 30 giorni per pagare il nuovo ponte «Nei momenti drammatici bisogna essere molto seri, – ha detto Toti – la Procura e i tribunali devono decidere chi ha sbagliato e deve pagare, il Governo ha la legittimità di avviare una discussione su come sono state gestite le concessioni, tutto ciò non può essere fatto sulla pelle di Genova, dei genovesi e della Liguria». Ha ribadito che i due tronconi sopravvissuti al crollo «stando alle perizie di numerosi esperti sono molto logorati, sono due tronconi che non ci lasciano sicuri».

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