19 Dicembre 2004

«Crollano gli acquisti, saranno feste di magro»

«Crollano gli acquisti, saranno feste di magro»
Secondo i consumatori due italiani su tre spenderanno di meno rispetto all`anno scorso, soprattutto per i regali
La scure dei risparmi anche sul cenone e gli addobbi – I prezzi tengono lontani dai negozi e fanno preferire gli ipermercati

ROMA Sarà un Natale di magra, con due italiani su tre che spenderanno meno dell`anno scorso. E a farne le spese saranno soprattutto i regali, settore nel quale si concentreranno i maggiori risparmi. L`Intesa dei consumatori ha fatto i conti in tasca alle famiglie, scoprendo tra l`altro che il cenone al ristorante sarà un vero e proprio salasso, a prezzi del 10% superiori rispetto a quelli dell`anno scorso. MENO SPESE – Due italiani su tre, questo Natale, sborseranno una cifra inferiore rispetto alle feste del 2003. Stando ai dati forniti dall`Intesa dei consumatori, infatti, il 62% spenderà meno. Il 20% prevede di impiegare una somma analoga e appena il 18% ha in mente di aumentarla. Il risparmio maggiore, per chi deciderà di tagliare il budget natalizio, avverrà sul fronte regali: il 36% di chi farà meno acquisti, infatti, taglierà su pacchi e pacchetti. Anche il tradizionale viaggio di fine anno subirà forti decurtazioni: un italiano su tre prevede di dimezzare questa spesa. E poi presepi, alberi di Natale, addobbi, luminarie: il 25% degli italiani spenderà meno (con una decurtazione del 27%) per i classici ornamenti delle feste. Gli italiani, però, si confermano amanti della buona tavola: appena il 10% afferma di voler risparmiare sul cenone. Anche considerando che quest`anno ci vorrà almeno il 10% in più sia per quello organizzato a casa che per quello consumato al ristorante. CROLLANO GIOIELLI E HI-TECH – Niente più oro e pietre preziose, ma solo il più economico argento o qualche pezzo di bigiotteria. Potrebbe finire così l`acquisto di un gioiello da parte di quegli italiani che, nonostante i risparmi forzati, non vogliono rinunciarvi. È infatti questo il regalo che subirà la decurtazione più forte (49%) quanto a somma spesa rispetto al 2003. Male andranno le cose anche per i prodotti hi-tech (-32%), i giocattoli e i prodotti di bellezza (-15%). Ma le famiglie sceglieranno probabilmente il discount anche per i dolci: 19% di spesa in meno per pandoro, 17% in meno per panettone, 21% per torrone, 12% per spumanti e vino. Perfino per il cinema (-21%) e il parrucchiere (-5%) le famiglie ci andranno con i piedi di piombo. VIVA GLI IPERMERCATI – Sembra essere questa la filosofia che, anche a Natale, le famiglie continueranno a sposare. Per gli acquisti alimentari, infatti, solo il 13% andrà nel negozio alimentare abituale, una percentuale che sale al 33% per lo shopping. Sul fronte alimentare l`ipermercato attira invece il 41% e il supermercato il 25%. Alta anche la percentuale di chi sceglierà il discount (21%). Su quello non alimentare, invece, al centro commerciale si recherà il 30% e al discount il 12%. Un italiano su quattro, infine, mostra di non avere grande attenzione a dove apre il portafoglio e risponde: «dove capita». ACCUSEALGOVERNO – Tempi duri, insomma, per il Natale di quest`anno. E i consumatori danno la colpa al governo: «L`accordo della grande distribuzione – spiegano infatti in un documento unitario le associazioni Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – è servito solo all`Istat per far abbassare il dato sull`inflazione ma non ai consumatori, poiché, in un mercato libero, i prezzi sono determinati dall`offerta e dalla domanda». «Visto che la domanda è crollata – concludono i consumatori – anche i prezzi avrebbero dovuto subire la stessa sorte ma, a causa dell`accordo di Siniscalco che ha bloccato i prezzi, questi sono rimasti fermi, con un enorme regalo per i commercianti». Praticamente, secondo le associazioni di cittadini gli intervinterventi dell`esecutivo contro il carovita non sarebbero stati neppure dei palliativi.

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