25 Agosto 2013

CRISI: PER LE VACANZE ESTIVE GLI ITALIANI HANNO SPESO IL 7,2% IN MENO RISPETTO AL 2012

 

CRISI: PER LE VACANZE ESTIVE GLI ITALIANI HANNO SPESO IL 7,2% IN MENO RISPETTO AL 2012
 

SCESA A 97 EURO AL GIORNO LA SPESA MEDIA PROCAPITE DEI CITTADINI PER LA VILLEGGIATURA. SALE A 33 MILIONI IL NUMERO DI ITALIANI RIMASTI A CASA DURANTE LE VACANZE

 

 

Mentre su strade, autostrade ed aeroporti si registrano i rientri dalle ferie, il Codacons rende noti i dati ufficiali sulle spese delle famiglie durante la villeggiatura. Ed emerge subito che le vacanze estive 2013 degli italiani sono state all’insegna del risparmio, tra rinunce, tagli di spesa e riduzione dei giorni di villeggiatura.
“Rispetto agli anni passati, è aumentato di 6 milioni il numero di cittadini costretti a rinunciare alle vacanze – spiega il Presidente Carlo Rienzi – 33 milioni di italiani sono rimasti quest’anno a casa, e non hanno potuto trascorrere nemmeno un giorno di vacanza in Italia o all’estero”.
La metà delle famiglie che hanno potuto permettersi una vacanza – spiega il Codacons –  ha trascorso fuori casa un periodo compreso tra i 7 e i 10 giorni, mentre il 35% ha optato per una vacanza di 14/15 giorni. Solo il 15% di chi è partito ha trascorso più di 15 giorni fuori casa.
Tuttavia – fa notare il Codacons – risultano evidenti i tagli al budget di spesa che le famiglie hanno dedicato alle vacanze estive 2013: chi è partito ha speso quest’anno mediamente 97 euro al giorno, contro i 104 euro del 2012, con una riduzione di spesa procapite pari al 7,2%. Tale cifra comprende i costi di trasporto (auto, treno o aereo), i soggiorni presso le strutture turistiche, le spese per l’alimentazione, per i servizi balneari (stabilimenti o altro), per svago e intrattenimento, ecc.
“Le vacanze sembrano oramai diventate un lusso per ricchi – afferma il Presidente Carlo Rienzi – e chi parte spende sempre meno o riduce i giorni di villeggiatura. Ciò è particolarmente grave, perché le vacanze rappresentano il meritato riposo di chi ha lavorato tutto l’anno, e a causa della crisi economica deve rinunciare anche al proprio diritto allo svago e al relax”.

 

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