Crisi idrica senza fine il sindaco scrive all’Aca
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fonte:
- Il Messaggero
LO SCONTRO Ieri dopo l’ennesimo nottata e giornata di disagi provocati dalla chiusura idrica, e con tante polemiche e proteste sui social, il sindaco Diego Ferrara e il presidente del consiglio comunale Luigi Febo, scegliendo una linea soft, hanno scritto ai vertici dell’Aca. Chiedendo alla presidente Giovanna Brandelli e al direttore tecnico Lorenzo Livello, «un contatto diretto per avere la situazione in tempo reale e informare la cittadinanza su sospensioni e chiusure». Ferrara e Febo chiedono anche un tavolo permanente, focalizzato in primis sull’emergenza, da cui possano partire informazioni utili alla cittadinanza e provvedimenti risolutivi dei problemi che la situazione crea in città. E sono tornati a far presente l’esigenza di estendere il servizio sull’approvvigionamento idrico tramite autobotti a tutti i cittadini in difficoltà, non solo a quelli con autoclave. L’emergenza idrica, però, agita la maggioranza a palazzo di città, dove il vice sindaco, Paolo De Cesare, è tutt’altro che tenero con Aca e pensa ad iniziative più incisive. «Fino a oggi siamo stati in un perimetro di correttezza istituzionale con Aca, adesso però non è possibile continuare a tollerare il non rispetto dei patti che loro stessi ci sottopongono – ha tuonato ieri De Cesare: ci dicono tre chiusure settimanali e ne fanno sei, gli orari non vengono rispettati. Non è possibile, anche per ciò che riguarda i turisti, dire che l’acqua viene tolta alle 23.30 e puntualmente la chiudono alle 22 ma anche prima, e spesso l’acqua non c’è neanche di mattina: questa situazione non è più tollerabile, è una presa in giro». PUBBLICO Una situazione che colpisce anche gli esercenti pubblici: «Siamo nel pieno di una pandemia e, fra l’altro, i ristoranti restano con i piatti sporchi – aggiunge De Cesare. Da due mesi sto zitto ma ho visto gente con le lacrime agli occhi, che non si può lavare, che non può bere, l’acqua potabile è un servizio essenziale, non scherziamo, qualcosa si deve fare. I confronti e gli incontri che abbiamo fatto finora cosa hanno sortito? Al Tricalle sono da quattro giorni senz’acqua. Come associazione dei consumatori e presidente di Assoconsum, assieme al Codacons, avevamo proposto una class action, avevamo fatto alcune diffide ad Aca» conclude il vice sindaco. Ma anche l’ala sinistra della maggioranza, che in campagna elettorale ha fatto dell’acqua pubblica un cavallo di battaglia, è in fibrillazione:il consigliere Silvio Di Primio de La Sinistra ha presentato un’interrogazione che si discuterà il 9 agosto in Consiglio. «L’Aca in quattro anni non ha speso su Chieti neanche un milione di euro ma poi c’è la mancanza di rispetto – dice Di Primio – noi mettiamo in risalto principalmente la quantità
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