15 Agosto 2009

Crescono i debiti degli italiani

Lo afferma una indagine della Cgia di Mestre elaborata su dati della Banca d’Italia A Lodi famiglie in rosso per 21 mila euro, a Iglesias «sotto» di 2.800

Dal 2002, cioè dall’introduzione dell’euro, il debito delle famiglie italiane è quasi raddoppiato. Infatti è aumentato dell’81%. Lo dice la Cgia di Mestre elaborando dati della Banca d’Italia. La provincia dove, in media, le famiglie hanno più debiti è quella di Lodi, con 20mila 960 euro. Seguono le famiglie romane con 20mila 954 e quelle di Milano, con 20mila 857. A seguire, quelle di Trento (20.750 euro), Reggio Emilia (20.105), Prato (19.902), Como (19.571), Rimini (19.427), Bolzano (19.417) e Brescia (19.371). L’indebitamento è causato, soprattutto, dall’accensione di mutui per l’acquisto della casa, ma anche per acquistare mobili, per andare in vacanza, per comprare un nuovo televisore. Il piccolo credito, insomma. Va detto che, in media, il debito delle famiglie è di 15 mila euro (il dato è del dicembre 2008). Risultano essere al nord (a parte Roma) le famiglie con più debiti e al Sud quelle meno esposte con banche e finanziarie. In effetti all’ultimo posto in classifica troviamo gli abitanti della provincia di Carbonia-Iglesias, con debiti per "soli" 2mila 867 euro. In generale le famiglie sarde sono poco indebitate. Debiti fra i 7mila e i 7.300 euro hanno contratto le famiglie che abitano nelle province di Benevento, Vibo Valentia, Avellino, Potenza, Reggio Calabria e Enna. Altro dato importante da analizzare è l’aumento del debito. Si è detto che, dall’introduzione dell’euro, le famiglie hanno visto aumentare il loro "rosso" dell’81%. Ebbene, il picco è stato toccato in provincia di Chieti dove risulta che i debiti, dal 2002 al 2008, sono cresciuti del 117%, seguono Reggio Emilia e Caserta (+115%) e poi Napoli (+110). Le famiglie che hanno visto una crescita più bassa del peso del loro debito sono a Bolzano e Potenza. Duro il commento delle associazioni di consumatori ai dati diffusi dalla Cgia.  «Lo andiamo dicendo da tempo – spiegano al Codacons – e cioè che dal 2002 (dopo l’euro) i prezzi sono raddoppiati. Così, le famiglie nel tentativo vano di mantenere un tenore di vita costante, sono state costrette a indebitarsi. Ora la crisi mondiale sta dando solo il colpo di grazia a questi consumatori che erano già in grande difficoltà».  Dal Codacons anche un attacco al governo: «Doveva aiutare le famiglie indebitate, contribuendo così a far lievitare il prodotto interno lordo, in quanto sarebbero aumentati i consumi. Invece hanno aiutato le banche e le imprese, lasciando le briciole ai consumatori».  «Secondo l’Istat – afferma sempre il Codacons – il 19,1% della popolazione, ovvero 4 milioni e 633 mila famiglie, vive poco sopra la soglia di povertà. E davanti a questa situazione il governo ha stanziato solo 2,4 miliardi per il bonus-famiglie e 40 euro al mese di social card per 600 mila persone». All’attacco anche l’Adiconsum. «Il Parlamento deve approvare la legge sul sovraindebitamento. E’ indispensabile che venga prevista una moratoria sui prestiti – si legge in una nota – come è stato previsto per le imprese, per evitare che molte famiglie cadano nell’illegalità. A leggere i dati, preoccupano non tanto le cifre che arrivano dal centro-nord, ma i dati del centro-sud, dove il crescente indebitamento è stata la risposta delle famiglie alle crescenti difficoltà dovute alla crisi».

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