14 Ottobre 2009

Crack Alitalia Via al processo per il risarcimento

 
 Incardinato il processo contro Alitalia: due viterbesi tra le centinaia di persone che chiedono un risarcimento danni. Si è tenuta nella mattinata di ieri, presso il tribunale civile di Roma, la prima udienza del processo sul crack della compagnia aerea di bandiera, che vede tra gli azionisti rimasti al verde due viterbesi. A dover rispondere in sede civile sono gli ultimi amministratori delegati di Alitalia, tra i quali Cimoli e Spinettà, oltre alla Consob, l’organo di garanzia che avrebbe dovuto garantire la tutela degli investitori. I due viterbesi, A. S. e S. S. le loro iniziali, assistiti dagli avvocati Antonio Jezzi e Ascenzio La Rocca, hanno perso cifre consistenti dal fallimento. Ciascuno dei due imprenditori, nel maggio dello scorso anno, acquistò venticinquemila azioni, con una operazione eseguita presso la filiale viterbese di un istituto di credito fuori regione. Nell’udienza di ieri mattina il giudice ha preso atto delle eccezioni presentate dalle difese respingendole nella maggior parte e dando contestualmente il via processo con l’ammissioni delle parti. Ad attendere un risarcimento danni sono centinaia di investitori che sostenuti anche da “Consumatori associati” hanno avviato il procedimento. Tra le eccezioni presentate dai legali degli ex amministratori, è stata discussa, in particolare, quella presentata dall’ex amministratore Giancarlo Cimoli, il quale chiedeva che la causa in corso non fosse contro singoli amministratori ma alla società che gestiva Alitalia. L’eccezione però e stata è stata respinta. All’udienza erano presenti Ernesto Fiorillo, presidente nazionale di Consumatori associati; Giovanni Tognon, presidente regionale del Lazio di Consumatori associati, e Carlo Rienzi, presidente della Codacons nazionale, anche lui ex azionista Alitalia. Sono intervenuti numerosi altri azionisti e obbligazionisti Alitalia difesi da diversi studi legali. La causa è stata in seguito aggiornata al 9 marzo 2010. Per quanto riguarda la posizione dei due viterbesi, i legali Jezzi e La Rocca, hanno espresso la loro fiducia nel ritenere possibile un conclusione positiva del contenzioso. Ad essere messa in discussione, inoltre, anche il compenso che gli stessi ex amministratori percepivano, mentre l’azienda versava in una fase di forte difficoltà. Lo stesso ruolo della Consob (Commissione nazionale per le società e la borsa), che ha il compito di tutelare gli investitori sarebbe venuto meno, in quanto non avrebbe controllato la gestione finanziaria dell’Alitalia. Durante la giornata è emerso anche che il governo starebbe lavorando ad un decreto legge per dare 27 centesimi ad azione agli ex azionisti come risarcimento e evitare così la causa. Decreto che però sarebbe stato giudicato “una miseria” e probabilmente gli azionisti Alitalia non accetteranno

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