23 Aprile 2012

Crac Parmalat, Tanzi condannato anche in appello a 17 anni e 10 mesi di carcere

Crac Parmalat, Tanzi condannato anche in appello a 17 anni e 10 mesi di carcere

Bologna     (Sesto Potere) – Bologna – 23 aprile 2012 – La corte d’appello di Bologna ha sostanzialmente confermato la sentenza di primo grado al Tribunale di Parma ed ha condannato oggi a 17 anni e 10 mesi di carcere (era (18 anni) l’ex manager Calisto Tanzi per il crac della Parmalat.
Nove anni, 11 mesi e 20 giorni invece a Fausto Tonna, l’ex direttore finanziario del Gruppo (14 anni in primo grado).
I legali di Tanzi hanno già annunciato il ricorso in Cassazione.
Per il fratello di Calisto Tanzi, Giovanni, è stata confermata la condanna a 10 anni e 6 mesi.
Per l’ex direttore marketing della multinazionale di Collecchio Domenico Barili emessa una condanna a 7 anni e 8 mesi (8 anni in primo grado).
Per il commercialista amico di Tanzi, ex consigliere indipendente di Parmalat Finanziaria, nonchè ex presidente della Fondazione Cariparma,  Luciano Silingardi, conferma a 6 anni.
Inoltre per Giovanni Bonici, numero uno di Parmalat Venezuela ed ex amministratore di Bonlat, 4 anni e 10 mesi (5 anni anni in primo grado).
Complessivamente, su 15 imputati soltanto 2 sono stati “salvati” da condanna sicura per sopravvenuta prescrizione, ovvero: non luogo a procedere per Davide Fratta e Giuliano Panizzi, entrambi condannati invece a 4 anni in primo grado per bancarotta fraudolenta , poi derubricata in bancarotta semplice.

“Senza entrare nel merito della sentenza, riteniamo che anche le banche italiane, le quali nella vicenda Parmalat hanno avuto un ruolo essenziale, meriterebbero la medesima condanna inflitta a Tanzi”: afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi.

“Gli istituti di credito, infatti, hanno piazzato ai piccoli risparmiatori i titoli della società di Collecchio, ben consapevoli degli elevati rischi di tali investimenti, portando migliaia di famiglie a perdere tutti i propri risparmi. Per tale motivo al Codacons non può bastare la condanna a Calisto Tanzi: anche le banche meritano una pena esemplare” – prosegue Rienzi.

Il Codacons ricorda che già numerosi tribunali in tutta Italia hanno riconosciuto le responsabilità delle banche, ordinando loro di rimborsare integralmente i risparmiatori ai quali avevano venduto titoli spazzatura della Parmalat.
Il Codacons ricorda che chiunque voglia agire contro gli istituti di credito per recuperare i propri investimenti nel Crac Parmalat , può seguire le istruzioni riportate sul sito web dell’associazione.
 

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