Crac Parmalat, il tribunale assolve gli istituti: niente aggiotaggio
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- Leggo
ROMA – Tutte assolte. Le quattro banche accusate di aggiotaggio per il crac della Parmalat non furono complici di Calisto Tanzi nel diffondere false informazioni al mercato sui bond. Così hanno deciso i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano nel processo bis, respingendo così la richiesta dei pm Eugenio Fusco e Carlo Nocerino di confiscare ai quatto istituti di credito 120 milioni di euro complessivi e di infliggere a ciascuno una sanzione da 900mila euro a titolo di risarcimento. Bank of America, Citibank, Morgan Stanley e Deutsche Bank sono state assolte «perché l’ illecito non sussiste» . E per lo stesso motivo sono stati prosciolti i rispettivi manager: Paolo Botta (Citibank), Giaime Cardi (Credit Suisse), Marco Pracca e Tommaso Zibordi (Deutsche Bank) e Paolo Basso e Carlo Pagliani (Morgan Stanley). Nei loro confronti l’ accusa aveva chiesto condanne da 1 anno a 1 anno e 4 mesi, tranne che per Giaime Cardi per il quale era stato chiesto il non doversi procedere per prescrizione. Gioia e abbracci tra i legali della difesa dopo la lettura della sentenza, mentre i pm si sono allontanati in silenzio. Ma la pronuncia del tribunale di Milano è una doccia fredda soprattutto per i 30mila risparmiatori che erano rimasti beffati dall’ acquisto di bond Parmalat e che si erano costituiti parte civile, nella speranza di ottenere un risarcimento. «E’ una vergogna – tuona Carlo Rienzi, presidente del Codacons – I magistrati scendono in campo contro processi brevi e prescrizioni, appellandosi proprio a cause di valenza sociale come Parmalat e crac vari, e poi, quando si trovano a decidere su tali vicende, danno torto ai cittadini e assolvono le banche che hanno venduto carta straccia!». Per Confconsumatori, invece, non sono sconfitti «quegli associati che hanno scelto di aderire alle transazioni».
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