8 Gennaio 2011

Crac Ber Banca, 20 i modenesi coinvolti

Non c’ è solo il commissariamento e il blocco di tutti i conti correnti e depositi dei clienti disposto da Bankitalia nella vicenda che vede coinvolto il Banco Emiliano Romagnolo (Ber Banca). Ad aggravare un quadro già fin troppo compromesso c’ è anche una inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Bologna che vede ben 13 persone indagate per truffa, infedeltà patrimoniale e riciclaggio. Ed è così che il Codacons, lunedì prossimo, si costituirà quale persona offesa nel procedimento penale relativo ai reati di cui Ber Banca è accusata, promuovendo la medesima iniziativa per gli azionisti e per i clienti che si sono rivolti all’ associazione. Tra clienti e azionisti i modenesi coinvolti nel ciclone della "mala gestio" di Ber Banca sono circa una ventina (su poco più di un centinaio tra Bologna, Forlì, Cesena, Reggio Emilia e Ravenna) ma altri sono ancora in attesa di appuntamento (chi è interessato potrà chiamare il numero verde 800.05.08.00) con il legale del Codacons che segue l’ incredibile vicenda dell’ istituto di credito bolognese con sede in via Farini. Tanti i casi, non più finanziari o bancari, ma divenuti umani di fronte ai quali ci si trova andando nel dettaglio della vicenda. Nella sola area modenese «ci sono sia azionisti che semplici clienti – afferma Bruno Barbieri, vice presidente nazionale del Codacons – che si sono trovati con investimenti ingenti crollati a zero, per non parlare di clienti che si sono ritrovati con i conti correnti bloccati, impossibilitati a pagare utenze, persone con dei dipendenti a carico che non hanno potuto pagare le tredicesime, con tutte le multe che tutto questo può comportare». E’ per questo che la banca procederà con provvedimenti d’ urgenza per chiedere di sbloccare le cifre per chi ha delle esigenze immediate. In attesa di sapere da chi e quando e se verrà assorbita Ber Banca, inoltre, il Codacons chiede alla Banca d’ Italia di vigilare affinchè nessuna delle persone danneggiate possa restare nell’ impossibilità di recuperare le somme perdute e non ottenere il dovuto risarcimento danni. Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa è successo. Tutto sembra essere cominciato da alcuni esposti presentati dai clienti che portarono a un’ inchiesta relativa alle forti perdite. C’ è ancora un’ indagine in corso ma «sembra – dice Barbieri – che la banca abbia fatto sottoscrivere dei contratti su prodotti derivati (anche per 2-3 milioni a testa) finiti male, buchi per coprire i quali sono stati portati i soldi a San Marino, senza tuttavia coprire le falle. Tutto questo ovviamente gli azionisti di minoranza non potevano saperlo e alle assemblee dei soci non veniva riferito. Addirittura alcuni di loro hanno anche sottoscritto aumenti di capitale, perdendo poco tempo dopo quanto pagato». Da oggi in poi, e prima di lunedì, il Codacons comunicherà a tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda dove sarà organizzata l’ assemblea dei soci di minoranza e dei clienti dell’ istituto di credito per «comunicare loro – dice Barbieri – le prime iniziative a favore degli associati e invitare tutti a costituirsi parte offesa nel procedimento penale in corso». (f.b.)
 
 
 
 
 

     
 

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