Covid e “Bosco in città” il Codacons fa un esposto
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fonte:
- Il Cittadino
Al “Bosco in città” gli anziani possono nuovamente incontrare i figli e i nipoti: da qualche giorno gli ospiti della residenza, protetti da una barriera in plexiglass, possono chiacchierare a turno con i visitatori e toccarli con manicotti usa e getta che permettono loro di ricevere qualche carezza in totale sicurezza. Per mesi l’ingresso agli esterni è stato bandito e i pazienti hanno potuto comunicare con i loro cari solo tramite videochiamate: la ripresa delle visite rappresenta, quindi, un importante passo sulla strada della serenità. Alla struttura, affermano alcuni parenti, è partita anche la campagna di vaccinazione anti covid- che dovrebbe ridurre progressivamente il rischio di contagio. momenti drammatici vissuti tra ottobre e novembre, quando l’infezione ha stroncato quattro anziani ricoverati e ha provocato numerose assenze per malattia tra il personale, sembrano alle spalle. Proprio a quanto successo in quei giorni si riferisce l’esposto presentato giovedì 21 alla Procura di Monza dal Codacons: «È necessario fare piena luce su quanto accaduto – dichiara il presidente Marco Donzelli – per verificare se è stata pregiudicata la salute dei pazienti». L’associazione fanno sapere dalla sede, è stata sollecitata nei mesi scorsi da alcuni parenti degli ospiti e non ha avuto alcun confronto con la struttura di via Martin Luther King. La richiesta di intervento della magistratura, aggiungono, ricalca quelle depositate per approfondire come è stata affrontata l’epidemia in molte altre residenze protette. La direzione del “Bosco in città”, contattata per telefono e per posta elettronica, al momento di andare in stampa non ha fornito alcuna dichiarazione.
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