10 Settembre 2019

Costruttori, resta solo la Spal Finisce tutto con le assoluzioni

ieri ultimo atto in cassazione: chiuso il processo per il fallimento dell’ azienda per donigaglia e ricci solo le condanne per i soldi versati nella società di calcio
Daniele PredieriÈ finita, 16 anni dopo il crac della Coopcostruttori. È finito tutto ieri sera alle 19.43, con i messaggi che da Roma rimbalzavano agli avvocati degli unici 4 imputati rimasti: Giovanni Donigaglia e Renzo Ricci Maccarini, ex massimi vertici della coop, e due ex sindaci Sante Baldini e Mauro Angelini.Sentenza confermataLa Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’ appello di Bologna di un anno fa: le assoluzioni per tutte le bancarotte fraudolente contestate, ma non ha cambiato l’ unica condanna per il crac per dissipazione, per quasi 40 milioni di euro investiti nella società Spal, tra gli anni ’90 e 2000.«Stavolta è davvero finita – spiegava ieri sera Ricci Maccarini – ed è rimasta come unica condanna quella relativa alla Spal». «La cooperativa – ricordava Ricci – prese una decisione che non avrebbe mai adottata da sola: spero che la gente abbia capito, è inutile tornare su cose dette mille volte, ci sarà tempo per ragionare sul modo che avevamo di far cooperativa. Altre storie, come tante verità che non sono mai emerse». Gli fa eco Giovanni Donigaglia: «È un bel sollievo, è stata confermata la sentenza del 15 gennaio 2018 (assoluzioni su tutto, ndr) che avevo apprezzato». Pensa alla condanna: «Resta la pena per la Spal vedremo coi mie legali per il condono». «Sono sereno – aggiungeva – avevo già provveduto a risarcire la stragrande maggioranza dei soci, senza aspettare la Cassazione, transando con le 340 parti civili di Codacons e un’ altra 40ina degli altri legali e così facendo ho pagato le mie quote». I giudici della Suprema Corte hanno deciso di non accogliere la tesi delle difese, però, che chiedevano una diversa formulazione delle assoluzioni da «il fatto non costituisce reato» a il «fatto non sussiste». Lo avevano chiesto gli imputati per evitare rivalse in sede civile: a questo punto, solo contro Ricci e i due sindaci, gli ex soci potranno attivare cause risarcitorie, non contro Donigaglia che ha chiuso, transando con loro. Altro aspetto della sentenza di ieri riguarda la condanna per il crac Spal: le difese chiedevano venisse applicata la “prescrizione”, invece è stata confermata la condanna per tutti: 3 anni e 3 mesi a Donigaglia, 2 anni e 2 mesi per Ricci, Baldini e Angelini, che ora potranno usufruire del condono, essendo tutti incensurati e quindi non vi sarà nessun provvedimento restrittivo nei loro confronti.Pene accessorieUnico aspetto tecnico, nella decisione della Cassazione, la rideterminazione delle pene accessorie (interdizione, tra le tante), che sono state associate alla durata delle stesse condanne. L’ udienza di ieri è durata un ora e mezza nella mattinata, il tempo per illustrare il caso, difficilissimo da sintetizzare: lo stesso relatore ha ammesso la estrema complessità della vicenda, un processo che farà scuola, e non potrebbe che essere così dopo quasi 20 anni di storia giudiziaria. Gli avvocati Valgimigli, Mitaritonna e Nanni si sono poi dati il cambio per illustrare le posizioni degli imputati e poi è toccato gli avvocati degli ex soci: Carmelo Marcello per una 40ina di parti civili (rappresentate dal pool dei legali Maruzzi, Schittar, Azzalli e Costantino) e Barbieri per il Codacons. In tarda serata la sentenza. Con Donigaglia che esclamava: «Evviva, evviva, stavolta è finita davvero». Per la giustizia italiana, lui e i vertici della Coop non fecero atti fraudolenti, inganni, truffe. Vi fu solo la loro “colpa”. Questo ha detto la sentenza. Che dopo 16 anni, di fatto, non ha spiegato perché la Costruttori fece crac. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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