25 Luglio 2012

COSTA CONCORDIA: ORA SI SCOPRONO I SEGRETI SULLA MISTERIOSA RIMOZIONE DELLA NAVE

COSTA CONCORDIA: ORA SI SCOPRONO I SEGRETI SULLA MISTERIOSA RIMOZIONE DELLA NAVE

IL TAR DEL LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO DEL CODACONS E ORDINA AL MINISTERO
DELL’AMBIENTE DI MOSTRARE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALL’APPALTO

Un punto a favore del Codacons nella battaglia per la trasparenza sul caso Costa Concordia avviata dall’associazione.
Il Tar del Lazio ha infatti accolto il ricorso presentato dal Codacons contro il rifiuto opposto dal Ministero dell’Ambiente a fornire i dettagli sull’appalto relativo alla rimozione della nave.
In particolare il Codacons aveva chiesto di acquisire gli atti e i documenti relativi al procedimento di rimozione della nave; gli atti relativi al procedimento di istruttoria compiuto al fine di rimuovere e salvaguardare l’area marina e costiera interessata dagli imminenti danni; gli atti relativi all’acquisizione dei dati tecnico-scientifici necessari alla valutazione delle tecnologie adottate dalla società incaricata della rimozione; gli atti relativi al controllo dell’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica posti in essere dai privati, connessi con il recupero della nave.
Il Ministero si era rifiutato di fornire all’associazione i documenti richiesti, sostenendo di non esserne in possesso, dal momento che era stato dichiarato lo stato l’emergenza e la questione era passata in mano alla Protezione Civile.
Tuttavia la sezione seconda bis del Tar (Presidente Antonio Vinciguerra, Relatore Francesco Arzillo), ha dato torto al dicastero, scrivendo nella sentenza:

Il Collegio ritiene che sussistano nella specie la legittimazione e l’interesse del ricorrente CODACONS a chiedere e a ottenere l’accesso alla documentazione in questione, sia perché il CODACONS è annoverato tra le associazioni di protezione ambientale ex art. 13 della L. n. 349/1986, sia perché nella materia in questione viene in rilievo il diritto di accesso alle informazioni ambientali, che è riconosciuto dall’ordinamento anche a prescindere dalla dimostrazione della sussistenza di un interesse giuridicamente rilevante.
Neppure può escludersi che il Ministero sia coinvolto in qualche modo anche nella gestione della fase successiva, come risulta dal documento depositato dalla ricorrente e relativo a un estratto del Sito Internet Green Biz, nel quale si fa riferimento a quaranta quesiti inoltrati alla compagnia di navigazione dal Ministro dell’Ambiente in ordine alle modalità della rimozione del relitto e alla tutela ambientale dell’ecosistema locale”.

Pertanto per il Tar “Va quindi ordinato al Ministero dell’Ambiente di consentire al ricorrente CODACONS, entro venti giorni dalla comunicazione della presente decisione in via amministrativa o dalla notificazione della stessa a cura del ricorrente medesimo, l’accesso alla relativa documentazione (anche detenuta in copia), mediante estrazione delle relative copie”.

“Ora il Ministero dovrà farci vedere tutte le carte relative alla vicenda,  e finalmente i cittadini potranno scoprire i misteri che si celano dietro l’appalto concesso per la rimozione della Costa Concordia” – dichiara il presidente Carlo Rienzi.
 

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