13 Gennaio 2013

COSTA CONCORDIA: MENTRE TUTTI SI SBRACCIANO A FARE COMMEMORAZIONI NESSUNO COMBATTE PER L’ACCERTAMENTO DELLA VERITA’

COSTA CONCORDIA: MENTRE TUTTI SI SBRACCIANO A FARE COMMEMORAZIONI NESSUNO COMBATTE PER L’ACCERTAMENTO DELLA VERITA’

LA NAVE RIMARRA’ DOVE SI TROVA PER ANNI E AUMENTANO I COSTI DELLA RIMOZIONE (+100 MILIONI DI DOLLARI). IL CODACONS ANNUNCIA ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER VERIFICARE L’USO DEI SOLDI PUBBLICI

 

ANCHE LA MAGISTRATURA RIFIUTA DI VEDERE LA VERITA’.

ECCO LE CLAMOROSE RISULTANZE DEL COLLEGIO DEGLI SCIENZIATI CODACONS CHE OPERANO NEL PROCESSO A GROSSETO

 

 

 

 

Ad un anno di distanza dal naufragio della Costa Concordia, mentre tutti in un trionfo di ipocrisia e demagogia si sbracciano nelle commemorazioni, il Codacons lancia una fortissima accusa sul fronte della (mancata) rimozione della nave e su quello delle indagini della magistratura sull’incidente.

“Come avevamo previsto, a distanza di un anno dal naufragio il relitto della Concordia è ancora nelle acque del Giglio – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Non solo. I costi per la rimozione sono enormemente cresciuti, aumentando addirittura di 100 milioni di euro e raggiungendo l’abnorme cifra di 450 mln di dollari, mentre il cronoprogramma viene sempre più spostato in avanti. Temiamo che, di questo passo, la nave rimarrà al Giglio ancora per anni – prosegue Rienzi – e allo scopo di vederci chiaro sui costi a carico della collettività relativi alla rimozione e connessi ritardi, stiamo preparando un apposito esposto alla Corte dei Conti”.

Ma l’attacco del Codacons è rivolto anche alla magistratura che sta indagando sul naufragio, più volte caduta nel mirino dell’associazione per scelte che non sembrano andare nell’interesse delle parti coinvolte.

“Sembra che la magistratura grossetana non voglia vedere la verità – afferma Rienzi – ignorando senza motivo alcune gravi circostanze relative al naufragio ed emerse solo grazie al collegio dei periti del Codacons presenti nel processo in corso a Grosseto”.

 

Ecco dunque nello specifico cosa ha scoperto il collegio di periti Codacons (composto dal Prof. Bruno Neri, Alessandro Sommella, Gianluca Dini, Paolo Gubian, Giovanni Giuliani, Catello Buonocore, Edoardo De Nicolais, Mario Piccinelli) relativamente a cosa avvenne un anno fa nei minuti del naufragio.

 

Non aprite quella porta!

 

Evidentemente questo ordine non fu dato a bordo del Costa Concordia o non fu ascoltato. Oppure la porta stagna A24, alle 22.22.23 di quel tragico 13 Gennaio si aprì da sola, cedendo alla pressione del compartimento n.4 già allagato fino al tetto. In maniera forse troppo sbrigativa la Relazione dei periti del GIP aveva chiuso la discussione circa la possibile apertura delle porte stagne dopo l’incidente. L’istanza dei consulenti Codacons, depositata ieri presso la procura di Grosseto descrive in maniera puntuale i riscontri oggettivi e quelli testimoniali che concorrono nell’indicare che la porta stagna 24 al ponte A si aprì, mettendo comunicazione il compartimento 4 allagato col compartimento 3 ancora integro. La circostanza assume aspetti ancora più inquietanti se la si mette in relazione col cambio di sbandamento della nave dal lato sinistro al lato destro, quasi simultaneo, ed al successivo ribaltamento.

Ma non è questa l’unica novità contenuta nell’istanza del Codacons. Un’altra questione è stata liquidata nella relazione dei Periti usando affermazioni apodittiche non suffragate da un adeguato impianto tecnico/scientifico. Si tratta degli effetti del tragico errore del timoniere che, circa 15 secondi prima dell’impatto, interpreta male gli ordini di Schettino e vira a destra, invece che a sinistra.

“Non sarebbe cambiato nulla” concludono i Periti, ma l’unica giustificazione tecnica addotta a suffragio di questa affermazione è un calcolo, per altro discutibile, che fornisce la distanza minima necessaria alla nave per invertire la rotta. La nave, però, non ha urtato frontalmente un ostacolo esteso, ma solo lambito uno scoglio appuntito, sovrapponendosi ad esso appena di qualche metro, uno scoglio che le ha causato una lacerazione lunga quasi 50 metri appena sotto la linea di galleggiamento. Avrebbe potuto una manovra effettuata con perizia, sia pure all’ultimo momento, evitare il disastro? A questa domanda i Consulenti del Codacons hanno fornito una risposta ben circostanziata sul piano tecnico/scientifico utilizzando un simulatore realizzato ad hoc.

I risultati, comprensivi di alcune animazioni che descrivono in dettaglio la dinamica dell’incidente, saranno presentati all’interno dello Speciale TG1 di Alessandro Gaeta, autore del libro “Il capitano e la Concordia”, Edizioni Anordest, che andrà in onda Domenica sera alle ore 23.15 su RAI1.

 

 

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