17 Luglio 2013

COSTA CONCORDIA: ABERRANTE AFFERMAZIONE DEL LEGALE DI COSTA CROCIERE. “IN QUESTA VICENDA IL DANNO PIÙ GROSSO LO HA SUBITO COSTA CROCIERE”

COSTA CONCORDIA: ABERRANTE AFFERMAZIONE DEL LEGALE DI COSTA CROCIERE. “IN QUESTA VICENDA IL DANNO PIÙ GROSSO LO HA SUBITO COSTA CROCIERE”
IL CODACONS: DA LEGALE COSTA INSULTO A VITTIME DEL NAUFRAGIO E LORO FAMILIARI

 

E L’ASSOCIAZIONE DENUNCIA UNA SERIE IMPRESSIONANTE DI GUASTI AI GENERATORI DI BORDO DELLE NAVI COSTA/CARNIVAL

 

 

Nel giorno in cui riprende il processo per il naufragio della Costa Concordia, il Codacons denuncia l’aberrante affermazione fatta oggi dal difensore della parte civile Costa Crociere, Avv. Simona Brizzi, che ha affermato testualmente: “In questa vicenda il danno più grosso lo ha subito Costa Crociere perché una nave di questo genere non si ricostruisce in poco tempo”.
Si tratta di un vero e proprio insulto alle vittime del naufragio e ai loro familiari – replica il Codacons – Con questa dichiarazione Costa Crociere sembra voler oltraggiare i morti e i superstiti dell’incidente, come se la perdita di vite umane e il rischio di morire imprigionati nella nave siano danni inferiori rispetto alle perdite economiche di Costa.
E proprio contro Costa Crociere e Carnival il Codacons porta oggi all’attenzione pubblica alcuni incidenti avvenuti sulle navi del gruppo. Pochi sanno, ad esempio, che sulla Costa Allegra, la nave che rimase bloccata alle Seichelles nel Febbraio 2012, c’era già stato, qualche giorno prima, un guasto ad uno dei generatori diesel (il DG1) e che, sempre sulla stessa nave, il generatore di emergenza, subito dopo essersi regolarmente avviato a seguito dell’incendio che aveva paralizzato la sala macchine, smise di funzionare lasciando passeggeri ed equipaggio al buio, privi dei servizi essenziali e, addirittura, impossibilitato a comunicare con l’esterno.
Come è noto, fu proprio il mancato funzionamento del Generatore Diesel di emergenza della Costa Concordia a causare, subito dopo l’impatto con lo scoglio delle Scole, i ripetuti blackout, la perdita della funzionalità dei timoni, il mancato avvio della pompa di sentina, e, probabilmente, alcuni malfunzionamenti al sistema di sicurezza degli ascensori.
Quello dei guasti ai sistemi di propulsione ed al generatore di emergenza sembra essere una persecuzione per le imbarcazioni del gruppo: qualche settimana dopo un’altra nave, la Costa Classica, perse la propulsione e fu costretta a dare fondo all’ancora in rada davanti al porto di Hong Kong.
E ancora in data 1 Marzo 2012 fu un’altra nave del gruppo, probabilmente Costa Romantica, ad accusare un blackout dovuto al fermo del generatore di emergenza durante una ispezione della Capitaneria di Porto, come si può evincere dalle intercettazioni telefoniche effettuate dai Carabinieri di Grosseto.
Poi, poco più di un anno dopo, nel Febbraio 2013, è la Triumph a rimanere bloccata nel Golfo del Messico per l’ennesimo problema legato ai generatori diesel di bordo che andarono a fuoco. Tre anni prima era toccato ad un’altra imbarcazione sempre del gruppo Carnival: la Splendor.
E’ forse l’impressionante serie di incidenti ai sistemi di generazione e controllo dell’energia di bordo che convince i vertici della Carnival a stanziare, nell’Aprile 2013, ben 700 milioni di dollari per il potenziamento ed il miglioramento dei livelli di sicurezza di tali sistemi sulle navi del gruppo?

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