COSTA CONCORDIA: A RISCHIO IL PROCESSO A GROSSETO
PER AVERE COPIA DEGLI ATTI OCCORRE SPENDERE OLTRE 22.000 EURO. IL
CODACONS: SI POTREBBE CONFIGURARE LA TENTATA ESTORSIONE E IL
FAVOREGGIAMENTO DEGLI IMPUTATI
I 4230 NAUFRAGHI DOVREBBERO SPENDERE COMPLESSIVAMENTE 93,5 MILIONI DI EURO PER ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI DIFESA
Nuova denuncia del Codacons sul fronte Costa Concordia. L’associazione ha presentato questa mattina un esposto al Ministro della Giustizia, al CSM, al Presidente del Tribunale di Grosseto e agli Ordini forensi competenti, denunciando l’abnorme somma richiesta dalla Cancelleria del Tribunale di Grosseto per avere copia su supporto elettronico degli atti relativi al processo contro Schettino e gli altri indagati.
“Nel processo pendente innanzi il Tribunale di Grosseto larga parte delle indagini è affidata ai dati contenuti nelle memorie digitali – scrive il Codacons nell’esposto – sono stati attualmente scaricati circa 1.700 giga byte, che la Guardia di Finanza ha copiato sia su 14 hard disk sia su 75 Blueray; i 75 Blueray utilizzati dalla Guardia di Finanza hanno una capa¬cità di circa 25 gigabyte: una capacità di memoria, dunque, pari a quella di circa 35 compact disc. Secondo la normativa vigente (T.U. 115/02), per ciascun DVD-blueray il Tribunale di Grosseto dovrebbe richiedere diritti di copia per un complessivo ammontare, per i soli 75 DVD relativi al VDR, di 774.375 euro; se – come sarebbe pieno diritto di ognuna di esse – ciascuna delle 4.230 parti del processo volesse richiedere copia di tale materiale, lo Stato pretenderebbe il pagamen¬to di diritti di copia pari a complessivi 3.275.606.250 euro!!!
Pur avendo adottato una interpretazione largamente “estensiva” della normativa di riferimento, il Tribunale di Grosseto ritiene di dover ri¬chie¬dere tale importo tante volte (75) quanti sono i Blueray depositati in cancel¬leria e pretende pertanto – da ciascuna delle parti – il pagamento di diritti di copia per € 22.125. La normativa in esame ed i relativi diritti da essa previsti si collocano totalmente al di fuori di ogni ragionevole schema di riferimento, non potendosi rinvenire nessuna plausibile ragione che possa giustificare un costo così incredibilmente elevato a fronte di una prestazione che non comporta costi di alcun tipo e che, per di più, inerisce ed è funzionale al pieno e corretto esercizio del diritto di difesa, bene pri¬mario e costituzionalmente garantito.
Allo stato, il procedimento risulta pertanto in stato di gravissima empasse poiché nessuna delle parti può affrontare una simile spesa né intende peraltro farlo poiché si tratterebbe di subire un evidente sopruso, che certo non è disposto a tollerare chi è già rimasto vittima di una trage¬dia come quella del Giglio. E si potrebbe addirittura configurare il reato di tentata estorsione e quello di favoreggiamento degli imputati, in capo alla Cancelleria e al Tribunale di Grosseto.
Visti i ristretti tempi connessi alle imminenti scadenze proces¬suali, il Codacons ha chiesto ai destinatari dell’esposto un intervento efficace ed immediato volto a rimuovere ogni ostacolo al pieno esplicarsi del diritto di difesa nell’ambito del procedimento in questione. In caso contrario, le oltre 4.000 parti coinvolte nel processo saranno costrette ad abbandonare il procedimento penale.
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