5 Gennaio 2022

Così il Festival delle regole fluide perdona Morandi

 

 

 

È stata la mano di Gianni, verrebbe da dire, citando il meme che per tutta la giornata di ieri ha tenuto banco sui social, ispirato al film di Sorrentino. Solo che in primo piano di fronte al Vesuvio, nella locandina, non c’era Filippo Scotti, l’attore protagonista. Ma una mano fasciata da un tutore. Un riferimento sarcastico alla motivazione imbastita in ventiquattro ore da Amadeus e dalla Rai in merito alla decisione di non espellere Gianni Morandi dal Festival di Sanremo 2022 nonostante la sua canzone, Apri tutte le porte, non sia più totalmente inedita. Il 77enne cantante ha pubblicato per sbaglio lunedì mattina sulla sua pagina Facebook ufficiale – 3 milioni di follower – un video, rimosso quando era già troppo tardi, in cui il pezzo risuonava in sottofondo. Quaranta secondi, ritornello compreso: mica poco, considerando che l’anno scorso Fedez corse il rischio di essere espulso per molto meno (sei secondi in tutto). Com’è finita? Con una nota – firmata dal direttore artistico Amadeus, costretto nelle ultime ore a fare i conti anche con i primi dubbi sulle modalità di svolgimento della kermesse, legati all’andamento dell’epidemia – che ha dell’esilarante:«Si è trattato di un inconveniente tecnico, dovuto alla necessità di Morandi di portare un tutore alla mano destra che ha subito interventi a seguito dell’incidente occorsogli alcuni mesi fa. L’impedimento al movimento della mano ha determinato l’errore per cui Morandi ha messo in rete il video». FIORELLO, CREMONINI, ZALONE Tutta materia utile per gli interventi ironici di Fiorello, il cui tour teatrale prevede una sosta dal 28 gennaio all’8 febbraio – il Festival si svolgerà dall’1 al 5 – che gli permetterà di raggiungere Amadeus (tra gli ospiti dovrebbe arrivare anche Cremonini e si parla di Checco Zalone). Certo è che a questo punto, non ce ne voglia Morandi che ieri ha fatto mea culpa sui social chiedendo scusa per il guaio («Sono un imbranato! Forse è meglio che dei social se ne occupi Anna»), verrebbe da domandarsi intanto chi – e con quali criteri – in casi del genere stabilisce se si sia trattato di un incidente o di un’azione intenzionale di marketing. È altrettanto lecito chiedersi a cosa serva il regolamento, se puntualmente viene ignorato (una delle storiche regole della kermesse vuole che le canzoni restino inedite fino alla prima esecuzione sul palco dell’Ariston: non lo erano del tutto quelle di Cristicchi, Paola e Chiara, D’Alessio e Bertè, lo stesso Fedez, tutti “assolti” con bizzarre giustificazioni, come per Meta-Moro nel 2018, quando la Rai disse che bastava che il pezzo fosse “per due terzi originale”): «Di questo passo si potrebbe pensare di giustificare ognuno degli artisti per un post partito inavvertitamente», tuona Sergio Cerruti di AFI, associazione dei fonografici. Il Codacons ha minacciato azioni. LE PROTESTE Fedez ha ironicamente chiesto a Morandi di affidargli la gestione dei suoi social: «Sono l’unico che ti può capire». Jovanotti, autore della canzone di Morandi, tira un sospiro di sollievo: «La cosa si è risolta nel migliore dei modi». È chiaro che la Rai non voglia creare una sorta di “precedente al contrario” e preferisca chiudere un occhio. Ma non sarebbe più sensato,a questo punto, permettere a tutti gli artisti di pubblicare anteprime («trenta secondi», la proposta di Cerruti) dei brani in gara? Sempre sul regolamento: quello di quest’anno è stato già modificato da Amadeus e Rai tre volte dall’inizio di dicembre ad oggi, riscrivendo in corsa le regole: l’ultimo ritocchino risale al 29 dicembre e riguarda il sistema di votazione della sala stampa e le cover per la quarta serata, che potranno essere scelte ora anche dal repertorio degli Anni ’90, oltre che dei ’60, ’70 e ’80. In tutto questo ieri il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri ha smorzato gli entusiasmi sul clima che si respirerà nella città dei fiori dall’1 al 5 febbraio, facendo sapere di aver già deciso di rinunciare al palco all’aperto (alcuni eventi dovrebbero svolgersi su una nave Costa Crociere ormeggiata al largo di Sanremo, condotti da Orietta Berti): «Sicuramente sarà un Festival che fino a tre mesi fa nessuno di noi si sarebbe mai immaginato di dover affrontare». In sala pubblico contingentato e ingresso con super green pass. Non è che alla fine, oltre a quelle di Morandi, resteranno aperte pure le porte dell’Ariston per scongiurare il rischio che il teatro diventi un maxi cluster?

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this