15 Gennaio 2009

Corsa agli Oscar Gomorra in lizza nelle altre categorie

ROMA. Il giorno dopo l’esclusione di Gomorra alla corsa all’Oscar come miglior film straniero c’è chi si interroga, chi si lecca le ferite e chi salta sul carro dei detrattori. Ma, al di là della delusione, il film di Matteo Garrone non è per niente fuori gara. Anzi, grazie alla sua uscita a metà dicembre 2008 in Usa, è ancora in corsa in tutte le categorie (un’impresa difficile riuscita però a "La vita è bella" di Roberto Benigni che se, al contrario di Gomorra, vinse il premio come Miglior film straniero si aggiudicò anche altre due categorie: miglior attore e colonna sonora). Per Domenico Procacci «doveva essere una battaglia tra Gomorra e Valzer con Bashir». Ovvero il film israeliano di Ari Folman che, rivela il produttore della Fandango, si era già sfidato ai Golden Globe con Gomorra «prevalendo solo per una manciata di voti». Inoltre Procacci pensa che non sia affatto vero che gli Stati Uniti non siano capaci di apprezzare questo film e fa notare come già molti siti in Usa, e non solo, parlino di scandalo per questa esclusione di Gomorra.  Saltano invece sul campo dei critici Vittorio Cecchi Gori e il Codacons. «Gomorra? Non è un film, ma una cine-inchiesta e gli Oscar, invece, premiano i film». Così il produttore Vittorio Cecchi spiega senza mezzi termini l’esclusione di Gomorra.  Dello stesso parere il comitato consumatori Codacons che parla di una «esclusione giusta». Il perchè? «Per il fatto che è un ottimo documentario, che analizza un fenomeno, quello della criminalità organizzata, che caratterizza alcune zone del nostro Paese. Tuttavia non è un film, e non ha alla base un’idea forte». Per il giallista Carlo Lucarelli, infine, l’esclusione di Gomorra «non è una sconfitta, semmai una non vittoria. Il film ha avuto un enorme successo di critica e di pubblico, ha vinto molti premi ed essere arrivato in America mi sembra già una grandissima cosa».

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this