30 Gennaio 2020

Coronavirus pesanti danni economici

M La partita del coronavirus passa dai mercati all’ economia reale. Ieri, nel giorno in cui la Borsa di Hong Kong riapre dopo la festività del Capodanno lunare e crolla del 2,8% in chiusura, si susseguono gli annunci delle società che decidono di chiudere negozi e produzione in Cina in attesa di sviluppi positivi sul fronte del virus. Toyota ferma la produzione in Cina fino al 9 febbraio, diverse compagnie aeree sospendono i voli da e verso la regione, Ikea abbassa la saracinesca di metà dei suoi negozi e i colossi del food McDonald’ s e Starbucks chiudono alcune location per prevenire il diffondersi del virus tra dipendenti e clienti. La Cina ha interrotto l’ accesso a Wuhan e ad altre 16 città per impedire alle persone di abbandonare e diffondere ulteriormente il virus. L’ epidemia ha già ucciso oltre 130 persone. Mentre in Cina aumentano casi di contagio e decessi, le multinazionali si adeguano cercando di evitare contatti e situazioni che possano fomentare ulteriormente la diffusione del virus. Per Ikea «la salute e la sicurezza di clienti e personale è una priorità assoluta» e per questo il gruppo svedese chiude temporaneamente la metà dei suoi negozi in Cina. Secondo i media svedesi, la sede Ikea di Wuhan è stata chiusa una settimana fa e da allora l’ azienda ha vietato i viaggi di lavoro da e per la regione. Da McDonald’ s arriva la conferma di uno stop delle attività cinesi. Il fast food Usa riferisce a Business Insider di aver sospeso il proprio business in cinque città della Cina particolarmente esposte al coronavirus.Anche la catena americana Star bucks ha già chiuso più della metà delle sue 2.000 caffetterie in Cina e prevede che il virus «colpirà in modo significativo» i risultati del 2020. Il bilancio delle sospensioni da coronavi rus si amplia con gli stop di Lufthansa, Swiss e Austrian Airlines e British Airways ai voli da e verso la Cina continentale. La decisione di British Airways «ha fatto da apripista» e «l’ esigenza di tutelare i cittadini ed evitare il diffondersi del virus anche in Italia impone l’ adozione di misure urgenti», sottoli nea il Codacons, che chiede all’ Enac anche il blocco dei voli italiani. Intanto la Farnesina ha avviato le procedure per giungere al rimpatrio aereo degli italiani presenti a Wuhan che dovrebbe avvenire oggi.

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