Coronavirus, Conte e sel ministri indagati
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fonte:
- Corriere dell`Umbria
la procura di roma conferma “ma le accuse vanno archiviate”. ii premier “abbiamo agito in scienza e coscienza”
di Antonella Scutiero ROMA M Delitto di epidemia, pena in concorso, delitti colposi contro la salute pubblica, omicidio colposo, abuso d’ ufficio, attentato contro la costituzione dello Stato, delitti contro i diritti politici. Sono i reati di cui si parla nell’ avviso di garanzia definito da palazzo Chigi “un atto dovuto” e ricevuto dal premier, Giuseppe Conte, e da sei ministri del governo, Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza. Le accuse arrivano da oltre duecento esposti e denunce raccolti dalla procura di Roma che li ha inviati, giudicandoli privi di fondamento e dunque da archiviare, al tribunale dei ministri. “Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunità nazionale”, è il commento che il premier affida alla sua pagina Facebook. Dove ribadisce la disponibilità sua e dei ministri “a fornire alla magistratura qualsiasi forma di collaborazione”. A puntare il dito contro il governo sono stati semplici cittadini, associazioni come Codacons, personaggio pubblici come Carlo Taormina. Un universo variegato che accusa l’ esecutivo sostanzialmente di due cose: aver fatto troppo poco per contenere il virus, e si taccia di delitto di epidemia, delitti colposi contro la salute pubblica, omicidio col poso; o aver fatto “troppo”, approfittando della situazione per macchiarsi di attentato contro la costituzione dello Stato e delitti contro i diritti politici. Agosto a palazzo Chigi non è mai un mese facile, Conte l’ ha imparato fin troppo bene: l’ avviso di garanzia piomba sul Ferragosto del governo già inquietato dalla vicenda Inps, ma non preoccupa più di tanto il premier avvocato, che affida ai social la sua arringa difensiva e ripete come già fatto tante volte di essersi affiancato di scienziati ed esperti per le valutazioni scientifiche, assumendosi però “la responsabilità, in primis politica, delle decisioni adottate”. Decisioni che, assicura, sono state “molto impegnative, a volte sofferte, assunte senza disporre di un manuale, di linee guida, di protocolli di azione”. La stessa Procura “dopo aver valutato una ad una le relative denunce, le ha giudicate ‘infondate e dunque da archiviare’ e ha trasmesso il fascicolo al Collegio dei magistrati competenti per i reati ministeriali, accompagnando la trasmissione con la richiesta di archiviazione”. Il capo politico pentastellato Vito Crimi ribadisce “piena fiducia” a Conte; il segretario dem Nicola Zingaretti ribadisce “fiducia nel corso degli eventi”. “Vediamo ora la coerenza dei grilli ni”, è la sfida di Giorgia Meloni. Per Matteo Salvini non ha remore a chiede “il tempo dirà chi non ha chiuso dove doveva. Questi hanno sulla coscienza i morti della Lombardia e gli affamati nel resto d’ Italia”.
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