CORONAVIRUS: ANCHE LA RACCOLTA FONDI PROMOSSA DA LADY GAGA FINISCE ALL’ESAME DELL’ANTITRUST ITALIANA ED EUROPEA
TRATTENUTE IL 5% DELLE DONAZIONI PER SPESE AMMINISTRATIVE, MA IL DONATORE LO SCOPRE SOLO SE CONSULTA LE FAQ. 6,5 MILIONI DI DOLLARI NELLE TASCHE DEI PRIVATI
CODACONS PRESENTA ESPOSTO AD AGCM E COMMISSIONE UE
La raccolta fondi promossa da Lady Gaga attraverso il concerto virtuale, #TogetherAtHome, con l’obiettivo di sostenere l’Oms, finisce al vaglio dell’Autorità Antitrust italiana ed europea. Il Codacons ha inviato infatti un esposto chiedendo di fare luce su una possibile pratica ingannevole a danno dei donatori da parte della piattaforma utilizzata per raccogliere donazioni da tutto il mondo.
Ad oggi, con un comunicato stampa pubblicato sul suo sito ufficiale subito dopo la fine della lunga maratona musicale, l’organizzazione benefica Global Citizen, che appunto invita a donare sul Fondo dell’Oms, ha fatto sapere che per “One World: Together at Home” sono stati raccolti quasi 130 milioni di dollari (circa 120 milioni di euro) – spiega il Codacons nell’esposto – Durante il concerto virtuale gli utenti venivano invitati a collegarsi al sito di riferimento One World: Together at Home per effettuare le donazioni per supportare il progetto, e veniva indicato il link https://covid19responsefund.org/, che è proprio la pagina del Fondo gestita da Oms, Un Foundation e Swiss Philanthropy Foundation.
Tuttavia se si effettua la donazione tramite il sito del Fondo (in dollari) o Swiss Philanthropy Foundation, si scopre che una percentuale, pari al 5% della donazione stessa (nel caso specifico si tratterebbe di ben 6,5 milioni di dollari), viene trattenuta dalla Fondazione dell’ONU (UN Foundation) o dalla Swiss Philanthropy Foundation per coprire i costi di transazione o le spese amministrative. Una informazione essenziale che, però, non viene fornita in modo trasparente agli utenti, e viene spiegata solo all’interno della sezione FAQ.
In altre parole l’utente, quando effettua la donazione, non è correttamente informato in relazione alle somme trattenute dalla Fondazione delle Nazioni Unite e da Swiss Philanthropy Foundation. Nella pagina https://covid19responsefund.org, infatti, tali informazioni sono nelle Faq richiamate solo “for more information on potential tax-exemption”.
Iniziative di solidarietà contro il coronavirus sono importantissime e vanno incentivate, e la nostra azione non è certo contro la beneficienza, ma a favore della trasparenza e della correttezza verso chi si priva del proprio denaro per donarlo agli altri – spiega il Codacons – Questa omissione sul fronte dell’informazione agli utenti, tuttavia, ed in particolare il fatto che le somme trattenute non siano indicate nell’atto di fare la donazione e dunque sottoposte al donante in maniera chiara, dovrà essere ora valutata sotto il profilo della pratica ingannevole, non garantendo una corretta informazione al donante circa la destinazione e l’utilizzo dei fondi da lui donati, attraverso l’esposto inviato dal Codacons all’Antitrust e alla Commissione Europea, Direzione Generale Concorrenza.
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