24 Agosto 2013

Controesodo: 17 km coda su A23 tra Udine nord e Palmanova

Controesodo: 17 km coda su A23 tra Udine nord e Palmanova

Rimanere in forma in spiaggia. Ecco gli esercizi top VIP IN VACANZA: LO SPECIALE (foto da Instagram) Guarda la gallery – Belen Guarda la gallery – Elena Santarelli, che di recente ha postato foto della sua cellulite Guarda la gallery – Victoria Silvstedt e Nicole Minetti: i bikini più esplosivi Guarda la gallery – Le ex veline Previsioni traffico rispettate per quanto riguarda la rete autostradale gestita da Autovie Venete alle prese con un mix di esodo e controesodo decisamente impegnativo. Alle 12.30 del mattino – precisa il Coa del Fvg – la A23 da Udine Nord a oltre il nodo di Palmanova si presentava come un lungo interminabile serpentone di auto che si snodava per 17 chilometri. Chiusa l’ entrata di Udine Sud (in direzione Venezia) gia’ dalle 8.45 per evitare agli utenti di ritrovarsi imbottigliati nella coda. Un chilometro di coda in entrata alla barriera di Trieste-Lisert e tre chilometri di rallentamenti fra Villesse e Palmanova. Quasi eliminati invece i quattro chilometri di coda di stamane da Palmanova a San Giorgio di Nogaro. Restano comunque forti rallentamenti nei tratti successivi in direzione Venezia, fino a San Dona’ di Piave. Per le prossime ore e’ previsto un ulteriore incremento dei flussi di traffico e quindi delle congestioni. VACANZE ANDATE MALE – Come ogni anno il Codacons stila la statistica sulle vacanze andate male degli italiani. Complessivamente sono pervenute all’ associazione, riferisce il Codacons, 10.500 segnalazioni circa, 500 in meno rispetto allo scorso anno. “Il dato in discesa non dipende, però, da un miglioramento della situazione ma solo dal fatto che molti meno italiani sono partiti per le ferie rispetto al 2012 – sottolinea l’ associazione -. Secondo le stime Codacons, infatti, è cresciuto di circa 6 milioni il numero di italiani che, a causa delle difficoltà economiche, questa estate non ha potuto permettersi una vacanza ed ha scelto di restare a casa. Facendo le debite proporzioni, quindi, la situazione è peggiorata. Il record delle proteste ß legato ai pacchetti turistici (annullamento, cambio destinazione, modifiche del contratto) che balzano in vetta alla classifica passando dal 22% del 2012 al 28% del 2013. Ad influire negativamente sul dato certamente la vicenda Egitto , sia per l’ annullamento o il mancato annullamento (prima dell’ avviso della Farnesina che sconsigliava le partenze) del pacchetto, sia per le modifiche contrattuali, considerato che molti turisti non hanno potuto fare tutte le escursioni previste dal contratto e sono stati costretti a restare nei resort per problemi di sicurezza (il Codacons spiega che se dopo la partenza, una parte essenziale dei servizi previsti dal contratto non ß stata effettuata, ad esempio le escursioni nel deserto, allora l’ organizzatore deve rimborsare il turista nei limiti della differenza tra le prestazioni originariamente previste e quelle effettuate secondo l’ art. 41 del Codice del turismo). Un dato, quello del 28%, che è un record assoluto, superiore anche al dato del 2009 (27%) segnato dalla vicenda Todomondo”. “Migliora – prosegue il Codacons – la voce trasporti passando dal 32% al 27%, anche se in realtÖ nel 2012 il dato era salito per i problemi legati alla compagnia Wind Jet. Scorporando l’ anomalia Wind Jet, quindi, il dato resta ai livelli del 2011 e del 2010, anche se scende dal primo al secondo posto delle segnalazioni. Stabili al terzo posto della classifica gli alberghi, che però migliorano rispetto al recente passato. Al quarto posto, con il 15%, le promesse non mantenute dei tour operator. Migliora ancora la voce bagagli, in discesa costante dal 2009 ad oggi, anche grazie all’ attivazione di nuovi impianti di smistamento automatico dei bagagli nei principali aeroporti italiani”.

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