29 Novembre 2018

Contratti a termine oltre i 36 mesi, l’Asp condannata anche in appello

 

L’Asp di Agrigento condannata dalla Corte di Appello di Palermo. Secondo i giudici l’Asp per assumere il personale medico avrebbe fatto ricorso a continui contratti a termine. La notizia viene riportata dal Giornale di Sicilia.

In primo grado, il tribunale aveva dato ragione a una dipendente dell’Asp. L’azienda sanitaria aveva poi presentato ricorso alla Corte d’Appello che ha respinto le tesi dell’Asp, dando ancora una volta ragione a tre dipendenti che sono stati difesi dal Codacons.

Nella sentenza, si legge: “È incontestato che la durata dei contratti a termine che si sono succeduti ha superato abbondantemente per durata complessiva il limite massimo dei 36 mesi (69 mesi, anche non considerando il primo contratto di 8 mesi, riguardante il 2003), sicché bene ha fatto il Tribunale ad accordare il risarcimento ritenendo presunto il danno subito dalla lavoratrice in una ipotesi di abuso. Verificato che in base al contratto collettivo di settore al personale a tempo indeterminato, con la maturazione dell’anzianità di servizio, compete la progressione economica e valutate le condizioni di impiego, che parificano di fatto le caratteristiche della prestazione dei lavoratori con contratto a termine a quelli di ruolo, la disparità di trattamento deve senz’altro ritenersi illegittima, e analogo trattamento va dunque riconosciuto all’odierna appellante incidentale, considerato il servizio prestato in tutti i contratti a termine stipulati con l’Asp».

Ai medici è stato riconosciuto un risarcimento per danno da lavoro precario, di oltre 60 mila euro, gli scatti di anzianità e le spese legali.

“Scatteranno centinaia di cause analoghe in tutta la Sicilia – dice il Codacons – a favore dei dipendenti precari delle Asp cui siano stati rinnovati di volta in volta contratti a termine”. L’Asp ora può solo ricorrere in Cassazione.

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